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Ombrelloni chiusi? Perché scioperano (forse) i balneari
Il 9 agosto per due ore gran parte degli stabilimenti balneari dovrebbero rimanere chiusi per protesta contro l’inerzia del Governo sul tema delle concessioni
Venerdì gli ombrelloni rimarranno chiusi? Non è detta ancora l’ultima parola, il governo confida in un ripensamento. Certo è che una levata di scudi da parte dei balneari di questo livello non si vedeva da tempo (dal 2012 ai tempi del governo Monti). Neppure nelle ultime ore sembra ci sia stato alcun passo in avanti nell’annosa querelle sulle concessioni balneari.
PERCHE’ I BALNEARI SCIOPERANO
Sib-Fipe e Fiba-Confesercenti hanno invitato le imprese del settore a partecipare alla prima azione “simbolica” per chiedere al governo di intervenire sui punti ancora da chiarire sull’applicazione della direttiva Bolkenstein. In particolare: prevedere una forma di equo indennizzo per chi vedrà andar via la propria concessione con le gare previste nei prossimi mesi.
Il rischio è infatti che, senza linee guida chiare da parte di Palazzo Chigi, saltino senza alcun indennizzo 30mila concessioni ancora in vigore. La scadenza si avvicina: a gennaio 2025 dovrebbero aprirsi le nuove aste, aperte tra l’altro a tutti gli operatori europei e non solo a quelli italiani.
Questo non è una novità – ricorda il sito di SkyTg24 -: fu la legge concorrenza del governo di Mario Draghi, recependo le norme Ue, a fissare al 31 dicembre 2024 il limite entro cui mettere a gara le concessioni. Ma con il tempo che scorre sempre più veloce restano molti dubbi applicativi e proprio su questo il settore invoca l’azione dell’esecutivo.Per i balneari è importante che venga chiarito a quali stabilimenti si dovrebbe applicare la direttiva, perché una sentenza del Consiglio di Stato ha stabilito che sarà in vigore per i tratti di litorale con “risorse scarse” (più o meno il 19% del territorio costiero italiano, secondo una ricognizione del 2023). Ma la formula è ampia e non si capisce esattamente quali siano: i balneari invocano quindi un’interpretazione ufficiale dell’Avvocatura dello Stato.
COME FUNZIONA LO SCIOPERO DEI BALNEARI (IN ORDINE SPARSO)
Se non cambia nulla, quindi, venerdì gli ombrelloni resteranno chiusi per due ore, fino alle 9.30, ma se non ci sarà una presa di posizione dell’esecutivo si torna a incrociare le braccia anche il 19 agosto (per quattro ore) e poi il 29 agosto (per sei o otto ore). Di fatto si parte con un’apertura ritardata, per poi andare verso un’intera giornata a braccia conserte. C’è da dire che, nel caso, la mobilitazione di protesta potrebbe essere a macchia leopardo, considerato che ad esempio Assobalneari si è detta contraria all’iniziativa e nel riminese Confartigianato imprese ha annunciato che non aderirà.
UE: “CONTATTI CON ROMA SU BALNEARI, POI C’E’ IL TRIBUNALE”
Ma a che punto sono le interlocuzioni tra il Governo italiano e l’esecutivo europeo? Il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto ha sottolineato che “c’è un confronto sul parere motivato della commissione europea che va avanti, con le sue complessità”.
Da Bruxelles fanno sapere che dopo la risposta dell’Italia a gennaio sull’ultimatum Ue per l’applicazione della direttiva Bolkestein, la Commissione europea “è in stretto contatto con le autorità italiane per discutere possibili soluzioni” sulle concessioni balneari. E viene ricordato che – nel quadro della procedura d’infrazione avviata nei confronti dell’Italia – “il parere motivato” spedito a Roma nel novembre scorso “è l’ultimo passaggio prima di un possibile deferimento alla Corte di giustizia Ue”.
FONTI GOVERNO: “IL RIORDINO DELLE CONCESSIONI BALNEARI IN UN PROSSIMO CDM”
E a valle delle interlocuzioni con la Commissione Europea, secondo quanto si apprende da fonti di governo – come riporta l’Ansa -, in una delle prossime riunioni del Consiglio dei Ministri verrà esaminato e approvato il provvedimento di riordino delle concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo, al fine di stabilire un quadro giuridico certo per gli operatori e per le amministrazioni locali. Quello che non è chiaro è se il Cdm si terrà prima o dopo la pausa estiva. A naso si direbbe dopo.
L’IMMAGINE DEGLI OMBRELLONI CHIUSI ALLA VIGILIA DI FERRAGOSTO
Lo scenario che rischia di diventare sempre più concreto è quello descritto da Marcello Sorgi su La Stampa, il quale prova a immaginarsi “cosa diventerebbero alla vigilia di Ferragosto gli ombrelloni chiusi, cioè la serrata dei piccoli e medi imprenditori, non particolarmente brillanti come contribuenti, che da generazioni si tramandano le concessioni a basso canone di pezzi di spiaggia su cui hanno poi investito per una clientela di famiglie, solitamente nonne con nipotini non altrimenti gestibili mentre i genitori sono in città a lavorare, un altro pezzo di Italia di sempre, redditi medi o medio-bassi”.
SORGI: “SITUAZIONE FIGLIA DELLE IMPOSSIBILI PROMESSE ELETTORALI”
“Va detto – prosegue Sorgi – che ciò che sta accadendo non è responsabilità dell’Europa “cattiva”, come è stata dipinta dagli attuali partiti di governo quando erano all’opposizione, e con la quale avrebbero avuto modo di negoziare in quasi due anni di governo. Ma della coerenza con promesse elettorali che si sapevano impossibili da mantenere, enunciate a scopo di propaganda e a scapito delle altre famiglie, quelle dei balneari”.
EMILIA ROMAGNA: SUI BALNEARI ORA FACCIAMO DA SOLI
Nel frattempo, come scrive l’Agenzia di Viaggi magazine, “Emilia Romagna e Marche corrono ai ripari, pianificando una strategia per partecipare al meglio ai bandi di gara” e si fa riferimento “all’iniziativa intrapresa dallo studio di consulenza aziendale Skema, che ha predisposto un vero e proprio vademecum a disposizione degli imprenditori balneari per seguire al meglio i bandi”.
Più in particolare a uscire allo scoperto è l’assessore regionale al turismo dell’Emilia-Romagna Andrea Corsini, che ha convocato i Comuni costieri per le linee guida sui bandi. “Il tempo delle promesse e delle chiacchiere è finito. Ora prendiamo noi in mano la situazione e portiamo i balneari verso un approdo sicuro. Facciamo da soli per salvare i nostri imprenditori e le nostre spiagge”, ha detto Corsini, spiegando che “ci baseremo sul decreto Draghi per risolvere una questione che riguarda oltre 1.500 imprese, parliamo di intere famiglie. E dobbiamo farlo noi, visto che questo Governo non solo non ha fatto nulla, ma ha peggiorato la posizione dell’Italia in Europa”.
LE PREOCCUPAZIONI DI CONFESERCENTI E DEI CONSUMATORI
Preoccupazione da parte delle associazioni di categoria, come Confesercenti perplessa sul fatto che ancora non si conosce “l’intervento che il governo intende mettere in campo per garantire una soluzione equa e sostenibile per tutte le parti coinvolte”.
Maggiormente critica l’Unione Nazionale Consumatori, secondo cui si sta assistendo a “un balletto indecente. Il Governo, invece di prendere atto delle sentenze del Consiglio di Stato e di quanto sostiene l’Antitrust, che da mesi sta impugnando al Tar le delibere comunali che concedevano la proroga delle concessioni demaniali marittime, continua a volersi arrampicare sugli specchi, cercando una possibile scappatoia con la Commissione Europea. Insomma uno spettacolo indecoroso”.