skip to Main Content

Open Gov Week, cos’è la settimana dell’Amministrazione aperta

Archivi Notarili

Dal 16 al 20 maggio 2022 si terrà a livello mondiale la Open Gov Week in contemporanea nei 77 paesi che partecipano all’OGP. Ma in Italia la PA frena ancora la competitività…

La Settimana dell’Amministrazione Aperta (SAA) è una iniziativa collettiva, nata da una proposta delle Organizzazioni della Società Civile (OSC) aderenti all’Open Government Forum (OG Forum) e coordinata dal Dipartimento Funzione Pubblica, che mira a sviluppare e divulgare la cultura del governo aperto, attraverso la pratica della trasparenza, della partecipazione civica e dell’accountability sia nelle amministrazioni pubbliche sia nella società civile.

L’iniziativa si articola in sette giorni dedicati a incontri, consultazioni, seminari e dibattiti pubblici, focus group, attività di monitoraggio civico, webinar, hackathon, pubblicazione di dataset in formato aperto e report, premi, presentazione di nuovi siti e di servizi on line e altre iniziative che forniscano a cittadini e pubbliche amministrazioni strumenti utili ad attuare i principi dell’Open Government.

QUANTO PESA LA BUROCRAZIA SULLA COMPETITIVITA’

Insomma, ben venga l’Open Gov Week, ma in Italia la PA nel quotidiano resta chiusa, difficilmente raggiungibile e, soprattutto, fa perdere tantissimo tempo. Come segnala l’OCSE, la produttività media del lavoro delle imprese italiane è più elevata nelle zone dove l’Amministrazione pubblica è più efficiente. Per contro, dove invece è più bassa, la produttività del settore privato ne risente negativamente.

A causa dell’eccessivo numero di adempimenti, di permessi e l’espletamento delle pratiche richieste dalla nostra burocrazia, il costo annuo in capo alle imprese italiane ammonta a 57 miliardi di euro. A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA che ha “ricostruito” la dimensione economica di questo fenomeno, alle luce delle analisi elaborate dall’Istituto Ambrosetti e da Deloitte.

SIAMO 136ESIMI NEL RANKING DEL WORLD ECONOMIC FORUM

Il risultato che emerge dal confronto con gli altri Paesi europei è impietoso. Nel decennio 2008-2018, gli ultimi dati disponibili dati del World Economic Forum mostrano che il grado di complessità amministrativa che grava sulle imprese è nettamente superiore da noi che negli altri principali paesi nostri competitori. Nel rank mondiale ci posizioniamo al 136° posto: rispetto a 10 anni prima abbiamo perso addirittura sei posizioni. A lamentarsi della scarsa qualità dei servizi resi dalla nostra PA non sono solo le imprese, ma anche i cittadini.

SOLO ROMANIA, BULGARIA E GRECIA PEGGIO

Nell’ultima indagine effettuata dalla Commissione Europea su un campione di intervistati tra il 18 gennaio e il 14 febbraio di quest’anno, emerge che tra i 27 paesi UE, l’Italia si colloca desolatamente al 24° posto. Solo Romania, Bulgaria e Grecia registrano un livello di gradimento dell’offerta dei servizi pubblici inferiore al nostro.

Se in Italia solo il 35 per cento dei cittadini considera “abbastanza buona e molto buona” l’offerta resa dalla nostra PA, in Spagna la percentuale sale a 43, in Francia a 50, in Germania a 63 e nei Paesi Bassi addirittura a 89. La media dell’UE a 27 è pari al 52 per cento. Sebbene il nostro Paese abbia recuperato 5 punti percentuali rispetto alla rilevazione fatta nel 2019 (anno preCovid), nell’ultima rilevazione continuiamo comunque a essere relegati nella parte bassa di questa particolare graduatoria.

PA IN ITALIA, ECCELLENZE E FANALINI DI CODA

Se a livello regionale ci confrontiamo con il resto d’Europa anche sulla percezione della qualità, imparzialità e corruzione della nostra PA, il risultato che emerge è molto desolante, commentano dalla CGIA di Mestre, che da sempre monitora con attenzione l’efficienza della pubblica amministrazione.

Su 208 regioni monitorate a livello europeo dall’Università di Göteborg (anno 2021), la prima realtà territoriale italiana per qualità istituzionale, vale a dire la provincia Autonoma di Trento, si colloca al 100° posto.

Seguono il Friuli Venezia Giulia al 104°, il Veneto al 109°, la Provincia Autonoma di Bolzano al 117° e la Toscana al 126° posto. Puglia (190°), Sicilia (191°), Basilicata (196°), Campania (206°) e Calabria (207°) si “piazzano” negli ultimi 20 posti della graduatoria.

Fanalino di coda a livello europeo è la regione rumena di Bucaresti-Ilfov; quella più virtuosa tra le 208 monitorate, invece, è la finlandese Ǻland.

LE INIZIATIVE DELLA OPEN GOV WEEK

Le attività della Open Gov Week, si legge sul sito ufficiale del Dipartimento della Funzone Pubblica, non sono solo dedicate agli addetti ai lavori, ma sono aperte a chiunque voglia contribuire a rendere la pubblica amministrazione un luogo di confronto, trasparente e aperto all’innovazione. I cittadini e le OSC possono organizzare le proprie iniziative nell’ambito della Settimana dell’Amministrazione Aperta e continuare a svolgere il proprio ruolo attivo nel processo di definizione delle politiche pubbliche.

Amministrazioni pubbliche, organizzazioni della società civile e cittadini possono contribuire alla Open Gov Week 2022, realizzando iniziative sui temi della trasparenza e anticorruzione, della partecipazione, dell’innovazione digitale e dell’accountability.

Affinché l’evento venga promosso nell’ambito della Open Gov Week 2022 è necessario compilare il form di segnalazione eventi.

Ogni contributo raccolto durante la Settimana dell’Amministrazione Aperta è da capitalizzare con l’obiettivo di migliorare la vita delle comunità di riferimento e più in generale la qualità della democrazia. Presentare pubblicamente il proprio contributo per il governo aperto durante la SAA significa:

  • aumentare la propria credibilità, in omaggio al principio di accountability;
  • agevolare la comprensione dell’utilità concreta di trasparenza, partecipazione e innovazione digitale per ricostruire un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni;
  • ispirare e motivare altre amministrazioni e Organizzazioni della Società Civile ad avviare progetti simili, dimostrando che l’impegno verso il governo aperto non solo è possibile, ma è indispensabile per il benessere della società.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top