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Pace fiscale, Flat tax, Startup. Ecco il pacchetto tributario della Lega in vista della manovra
[ap_dropcaps style=”ap-normal”]E’[/ap_dropcaps] quasi pronto il disegno della Lega per uno dei pilastri della prossima manovra, ancora in fase di studio.
Le nuove stime macroeconomiche del governo su indicazione del Tesoro arriveranno entro il 27 settembre, come previsto. Fino ad allora riunioni e vertici si susseguiranno al ministero dell’Economia retto da Giovanni Tria, all’interno dei partiti di confine e nel governo per cercare di far quadrare il cerchio.
L’esigenza è quella di rispettare il più possibile gli impegni presi nel contratto di governo, senza infrangere le regole europee. Non a caso, il vicepremier Luigi Di Maio intervistato da El Mundo ha confermato, “in piena armonia” con il ministro dell’Economia, di “non voler distruggere” i conti italiani e anche Alberto Bagnai, economista, presidente della Commissione Bilancio del Senato e portavoce della Lega sulle materie economiche, ha assicurato che la prossima non sarà una manovra “di rottura”.
COME SARA’ LA PACE FISCALE SECONDO LA LEGA
Sul fronte le misure emergono che la pace fiscale è al lavoro in particolare la Lega di Matteo Salvini. Si vanno delineando i contorni di quella che al governo chiamano “pace fiscale”. Ecco i dettagli.
I DETTAGLI SULLA PACE FISCALE CHE VERRA’
Sarà “definitiva” e la “più ampia possibile”, spazierà dagli accertamenti alle cartelle, dalle multe al contenzioso tributario, avrà un tetto di un milione un contributivo e viaggerà probabilmente con un provvedimento ad hoc, un decreto fiscale collegato alla legge di bilancio che conterrà anche la divulgazione volontaria e una “transazione fiscale” strutturata che allarga le maglie del concordato con adesione. Gli incassi una tantum – aggiungono fonti della Lega – potrebbero essere destinati a risparmiare le perdite bancarie a cui si vorrebbe destinare una dote di almeno 500 milioni di euro.
IRES. FLAT TAX E NON SOLO SECONDO BITONCI (LEGA)
Il pacchetto fisco proposto dalla Lega, ha spiegato il sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci, va dall’Ires al 15% per le società di capitali che investono in macchinari e attrezzature nuovi, in assunzione di personale stabile e in ricerca e sviluppo, all’allargamento della flat tax su professionisti, partite Iva e piccole imprese.
TRA FORFAIT E STARTUP
Il forfait del 15% sarebbe garantito fino a 65.000 euro di fatturato, così come previsto dai limiti europei, con un 5% aggiuntivo per i ricavi fino a 100.000 euro. In aggiunta, startup e nuove attività di giovani under 35 godono di un regime superagevolato al 5%.
ACCISE, IRPEF E DINTORNI
Il costo, l’unico cifrato per ora con una certa esattezza, si aggirerebbe su 1,7 miliardi. Il taglio delle accise, a cui pure la Lega punta, è ancora in fase di studio meno avanzata, mentre la rimodulazione delle aliquote Irpef, con relativa revisione delle detrazioni, non ancora determinata in dettaglio, potrebbe essere inserita nel testo della legge di bilancio ma calendarizzata per il 2020.