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Paolo Grimoldi (con Bossi) farà risorgere la Lega Nord?

comitato nord bossi

Sabato scorso si è svolto il primo evento fisico del Comitato Nord con cui il Senatùr  ha rilanciato la sfida secessionista

Gli effetti delle elezioni politiche del 25 settembre non si stanno facendo sentire soltanto sul Partito democratico. Anche la Lega di Matteo Salvini vive settimane di subbuglio. Il deludente 9% ottenuto due mesi e mezzo fa ha lasciato pesanti strascichi, riaprendo la ferita identitaria che oppone i sostenitori della svolta nazionalista ai vecchi seguaci del sogno secessionista. Proprio questi ultimi, capitanati ancora da Umberto Bossi, hanno partecipato – sabato scorso – alla prima uscita pubblica del Comitato Nord formato a fine ottobre. Accanto al Senatùr, però, c’è anche un’altra personalità che si sta facendo largo: Paolo Grimoldi.

COSA E’ SUCCESSO AL CASTELLO DI GIOVENZANO

L’evento si è svolto al Castello di Giovenzano, Pavia. Con l’immancabile il Va pensiero introduttivo, Bossi ha parlato tra applausi e acclamazioni di un migliaio di militanti. Gli stessi ai quali si era rivolto con vigore quando aveva annunciato il posticipo dell’evento di una settimana a causa di un intervento per un’ulcera gastrica. “Siamo qui per rinnovare la Lega, non per distruggerla perché altrimenti faremmo solo un piacere al centralismo romano. Ma tanta gente, nostri militanti, mi sta chiedendo da tempo ‘Bossi, fai qualcosa!’. E noi non potevamo stare fermi”, ha dichiarato. Per poi rimarcare che “la Lega non può esistere senza un’identità chiara e forte. Temevamo che tanta gente se ne sarebbe andata dalla Lega, non possiamo accettarlo senza fare niente”.

E d’altronde, proprio la paura di restare fermi dopo il magro risultato del 25 settembre aveva spinto alla creazione del Comitato Nord. Che, come ricordato dai coordinatori Angelo Ciocca e Paolo Grimoldi, “nasce all’interno della Lega e ha come obiettivo la difesa degli interessi del Nord da troppo tempo dimenticati. Un progetto dal messaggio chiaro che vuole dare risposte alla gente che lavora e produce nella vera locomotiva del Paese. Grande rilievo sarà dato all’ascolto delle singole categorie, con le quali si ragionerà intorno alla scrittura di un programma che ponga i territori al centro dell’azione politica e si dibatterà sul valore dell’autonomia oggi”.

IL PIANO DI BOSSI E GRIMOLDI CON IL COMITATO NORD

Tutto normale, quindi? Non proprio. La questione identitaria, intanto, può dirsi aperta non soltanto in seno al Partito democratico. Piuttosto, si farebbe bene a distinguere con il problema di linea politica. Ma restando sul partito di via Bellerio, le prossime mosse saranno altrettanto interessanti da osservare. Paolo Grimoldi si è detto non rancoroso, nell’intervista rilasciata l’altro ieri a Carmelo Caruso del Foglio. “Non ho ragione di esserlo. Sono l’ultimo segretario della Lega Lombarda eletto. Ho fatto nascere i giovani padani. Ho seduto più volte in Parlamento. Ho la fortuna di vivere serenamente anche lontano da Roma. Non ho rancori, ma sogni”.

Ecco, appunto. E proprio tra i sogni c’è quello di rinvigorire la vecchia Lega, seppur restando in quella nuova. Un passaggio forse contraddittorio ma che per ora rimane tale: da un lato comunque fedelissimo al segretario Salvini, dall’altro speranzoso di far vedere che la battaglia nordista è ancora viva, in certi sensi. E le prime schermaglie via chat non hanno tardato ad arrivare.

CHI E’ PAOLO GRIMOLDI

Paolo Grimoldi, insomma, sta dimostrando di essere il vero erede di Umberto Bossi. Deputato del Carroccio dal 2006, non è stato rieletto nella legislatura da poco iniziata. Dal 2015 al 2021 ha guidato la segreteria della Lega Lombarda. Negli anni, inoltre, ha fondato il Movimento Giovani Padani in Piemonte, Marche, Umbria, Trentino e in numerose province.  Adesso è tra i protagonisti del nuovo vento del nord. Come coordinatore del Comitato del Nord insieme a Angelo Ciocca vuole concretizzare la rinascita della Lega bossiana.

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