Perché Carlo Calenda chiede di sospendere la campagna elettorale

Cosa ha scritto Carlo Calenda su Twitter su campagna elettorale, Governo e gas 

Carlo Calenda, su Twitter, lancia un appello a tutte le forze politiche: stop alla campagna elettorale (e quindi no al voto il 25 settembre) in nome del futuro dell’Italia. Il nostro Paese è in emergenza e serve un Governo di maggioranza, secondo il leader di Azione, per poter agire contro i prezzi altissimi del Gas.

I Tweet di Carlo Calenda

“Siamo in emergenza nazionale. Grazie a Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giuseppe Conte il Governo #Draghi ha le mani legate. Ma servono 10 mld per le imprese, sganciamento rinnovabili dal gas e 30 mld sulle famiglie. Ora”, scrive Carlo Calenda su twitter commentando la notizia di un nuovo aumento del prezzo del gas.

“Le forze politiche sospendano la campagna elettorale e si dichiarino pronte a supportare il piano del governo, rigassificatore incluso, e un eventuale scostamento di bilancio”, aggiunge.

Siamo in emergenza nazionale. Grazie a ⁦@matteosalvinimi⁩ ⁦@berlusconi⁩ e ⁦@GiuseppeConteIT⁩ il Governo #Draghi ha le mani legate. Ma servono 10 mld per le imprese, sganciamento rinnovabili dal gas e 30 mld sulle famiglie. Ora. pic.twitter.com/zvpauIZmee

— Carlo Calenda (@CarloCalenda) August 25, 2022

Il Prezzo del Gas

A spingere Calenda a chiedere la sospensione della campagna elettorale è il prezzo del gas. Ad Amsterdam il contratto futures è arrivato a toccare il prezzo record di 315 euro (+8%) al megawattora. Il prezzo, che prima della guerra in Ucraina e della minaccia dello stop alle forniture russe veniva scambiato intorno ai 90 euro, è spinto  dai timori per i nuovi lavori di manutenzione del gasdotto Nord Stream 1.

Lo stop dovrebbe durare solo tre giorni, ma non è escluso che i lavori possano in qualche modo essere protratti molto più a lungo.

Le mosse del Governo

Attualmente, il Governo Draghi monitora la situazione. Al momento non c’è l’intenzione di intervenire con un nuovo decreto, lasciando che se ne occupi il nuovo Governo. Solo se gli aumenti continueranno si deciderà di intervenire con un decreto provando a consultare la vecchia maggioranza, che in queste ore si da battaglia in campagna elettorale, e cercando soprattutto nuove coperture economiche.

Non si esclude anche l’opzione razionamento, ma solo ed esclusivamente se si arrivasse al livello tre di emergenza (cioè il più alto).