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Perché Forza Italia tira dritto sullo Ius scholae, ma è un colpo a salve

Ius Scholae

FI ha ribadito la volontà di presentare appena possibile in Parlamento una sua proposta di legge organica sullo Ius scholae, il muro degli alleati e le sirene delle opposizioni

Non è un dossier prioritario per il governo, non è un punto del programma con cui il centrodestra ha vinto le elezioni, non se n’è discusso al vertice dei leader lo scorso 30 agosto. Eppure Forza Italia, pur non avendo la forza di imporlo come tema governativo, tira dritto sullo ius scholae ribadendo la volontà di presentare appena possibile una sua proposta di legge organica sulla cittadinanza. La strategia è chiara: si passa dal Parlamento, con mandato agli uffici di elaborare un testo da sottoporre agli alleati di governo.

Il timing? È bene dosare con tatto acceleratore e freno, per non irritare oltremodo gli alleati di governo. Se ne sono resi subito conto al quartier generale di Forza Italia. Tanto che, dopo l’iniziale ‘possibilmente entro settembre’, è dovuto intervenire il portavoce Raffaele Nevi: “L’obiettivo è farlo bene, adesso la priorità è mandare avanti la manovra e i provvedimenti oggetto delle iniziative” dell’esecutivo.

IL MURO DI FDI E LEGA SULLO IUS SCHOLAE

Ad oggi, infatti, il muro eretto da FdI e Lega sembra insormontabile. “Non è una priorità – ha puntualizzato Tommaso Foti da Fratelli d’Italia -, non è un argomento che fino ad oggi è stato posto all’ordine del giorno, è un tema estivo”. Un aggettivo identico a quello usato dal leghista Nicola Molteni per archiviare l’argomento: quella di Tajani per lo ius scholae “penso sia solo una cotta estiva”.

IL SISTEMA ‘PIU’ STRINGENTE’ CHE VUOLE PROPORRE FORZA ITALIA

Nel confronto che verrà, il partito azzurro è deciso a dimostrare agli alleati che il sistema elaborato, oltre che più giusto, sarebbe anche più stringente di quello attuale: rendere possibile la richiesta della cittadinanza italiana dopo un percorso di 10 anni di studio con profitto che attesti, tra le altre cose, la conoscenza della lingua e della storia italiana. Questo criterio si potrebbe sostituire a quello dei 18 anni di età, per “abolire ogni automatismo nella concessione della cittadinanza”.

L’ITER DELLO IUS SCHOLAE PIENO DI OSTACOLI

Se la strada politica tracciata da Tajani per FI è chiara (il segretario – come ricorda lAnsa – ha già dato input ai capigruppo di Camera e Senato di iniziare a lavorare sul testo), l’iter dello ius scholae è costellato di ostacoli, interni ed esterni alla maggioranza. “Il testo della nostra proposta è pubblico, lo trovate sul nostro sito e verrà depositato il 9 settembre”, annuncia su X il leader di Azione Carlo Calenda gettando il guanto di sfida verso i forzisti.

Dal Pd incalza anche la capogruppo alla Camera, Chiara Braga: “Non aver approvato una legge sulla cittadinanza è un nervo scoperto per il Pd – ha ammesso -. Abbiamo presentato una mozione su questi temi. La nostra proposta guarda con più interesse allo Ius Soli. Vogliamo capire se FI utilizzi questo tema per una strategia di posizionamento col proprio elettorato o se è davvero interessata ad arrivare a un punto di caduta, ma non siamo disponibili a trattare l’argomento come una trattativa politica perché si sta parlando della vita delle persone”.

LE SIRENE DELLE OPPOSIZIONI E IL RISCHIO ABBOCCAMENTO DEI FORZISTI

La minoranza parlamentare ovviamente fa il proprio lavoro, la linea dei forzisti – di contro – è quella non abboccare. Dunque, in commissione e in Aula dovrebbero sempre votare contro, ma – vista la libertà di coscienza predicata in varie occasioni sul tema dei diritti – possibili, singole, deviazioni sono da mettere in conto.

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