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Perché i cantanti (da Fedez a Bugo) le cantano a Conte?

Conte Cantanti

Le foto dei bagni di folla dell’ex premier non piacciono agli artisti. I cantanti insorgono contro Conte. Fedez: “Quei comizi uno schiaffo”. Il capo politico M5S: “Hai ragione, capienza concerti al 100%”

Il mondo della musica le suona a Giuseppe Conte. Negli ultimi giorni l’ex presidente del Consiglio, che pareva partito per la campagna elettorale delle amministrative ancora acciaccato dallo scherzetto di Matteo Renzi e piuttosto demotivato (“Non credo – lo sfogo carpito da Repubblica – che la potrò reggere fisicamente a lungo. Spero, e faremo in modo, che ci sia qualcuno più bravo di me, quando sarà il momento”), ha pubblicato una gran quantità di foto dei bagni di folla nelle città toccate dal suo tour. Bagni di folla che non sono piaciuti ai cantanti, che proprio “per colpa” dei dpcm contiani hanno dovuto appendere spartiti e chitarre al chiodo da un anno e mezzo.

 


Enrico Ruggeri scrive: «Mi fa piacere per lui (Conte, cioè, ndr), ma suona come l’ennesimo sfregio ai “cantanti che ci fanno divertire”». Gli fa eco Bugo, che twitta: «Ah, quindi per un politico non valgono le regole per gli assembramenti? Ottimo! Dai ragazzi, da domani divento politico così salgo sul palco, faccio un bel discorso e voi sotto tutti in piedi felici e assembrati!!! Ma perché non ci ho pensato prima??».

 

Perfino Salmo, che nell’estate appena trascorsa è stato al centro di una polemica per un concerto a Olbia senza distanziamento, si unisce al coro di polemiche: «In questi giorni è iniziato il FLOP tour, abbiamo riempito le piazze d’Italia», quindi chiosa: «Grazie a tutti, la vostra accoglienza è stata incredibile, ora andatevene a fanculo!».

 

 

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Ma è senz’altro Fedez, non nuovo a battibecchi coi politici, il più caustico: «Mi continuo a domandare perché solo in Italia non si fa letteralmente nulla per introdurre norme e progettualità per far ripartire il mondo dello spettacolo con gli struemnti che oggi sono a disposiione e potrebbero garantire la sicurezza di tutti. E se da una parte il ministero dei beni culturali e il governo non fanno nulla, dall’altra veniamo deliziati da queste immagini festose che rappresentano un vero e proprio schiaffo in faccia per intere famiglie che per voi evidentemente sono inesistenti».

E ancora: «La vostra propaganda non può venire prima delle persone. Quando parliamo di concerti e di spettacoli non stiamo parlando di stronzate di poco conto, ma parliamo di più di 200 mila lavoratori falcidiati da due anni di immobilità quasi totale e politiche assenti. C’è un intero settore in ginocchio da due anni, dimenticato da tutti».

Lo stesso Conte è così costretto a rispondere: «Fedez, mi rivolgo a te e agli artisti che come te in queste ore stanno lamentando le attuali restrizioni per la cultura e lo spettacolo mentre invece gli incontri della politica avvengono in piazze gremite di gente. Non va bene, dobbiamo ripartire tutti insieme: la cultura, lo spettacolo, gli eventi sportivi, son settori che hanno tanto sofferto. Non va bene, la capienza va portata dall’80 al 100%. Bisogna ripartire forti e ripartire tutti insieme». Ma intanto sui suoi social continuano ad apparire immagini e video di piazze piene, senza distanziamento, in barba ai suoi stessi Dpcm.

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