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Perché i giornalisti del Sole 24 ore sono in agitazione

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Oggi i giornalisti del Sole 24 Ore scioperano: non firmeranno in segno di protesta per l’intervista della collaboratrice Latella a Giorgia Meloni. Tutti i dettagli

Sciopero delle firme oggi dei giornalisti del Sole 24 Ore sul giornale e sul sito come forma di protesta per l’intervista di ieri alla premier Giorgia Meloni affidata a “una collaboratrice esterna”, ovvero la giornalista Maria Latella. Una iniziativa che “nasce dallo sconcerto per una scelta grave e senza precedenti della direzione” riporta una nota del Comitato di redazione pubblicata sul giornale. Di questa presa di posizione sono esentati i collaboratori.

CDR SOLE 24 ORE: FATTO INACCETTABILE

“È la prima volta in assoluto – prosegue la nota – che si verifica un fatto di questo tipo. Un fatto inaccettabile, perché Il Sole 24 Ore ha un’intera redazione composta da colleghi che seguono la politica e una collega, in particolare, che si occupa proprio della presidenza del Consiglio. Eppure, in questo contesto, si preferisce affidarsi a un esterno”.
Già ieri erano iniziati a trapelare i primi mugugni raccolti da colleghi e addetti ai lavori, tant’è che in tanti si erano chiesti il perché di questa scelta che inevitabilmente – questo il ragionamento – sarà stata validata anche dall’editore, cioè il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Altri hanno fatto notare i buoni rapporti tra Giorgia Meloni e Maria Latella. Sta di fatto che, ancora una volta, ci troviamo di fronte a una scelta comunicativa della premier che fa discutere.
“Il direttore – si legge sempre nella nota del Cdr del Sole24ore – ha motivato questa scelta trincerandosi dietro il principio, fondamentale anche per noi, della precedenza da accordare a chi porta le notizie al giornale. In questo caso, però, non c’era in discussione una notizia, ma un’intervista istituzionale del premier con la nostra testata. E noi ribadiamo con forza la necessità che la testata, in questo caso, sia rappresentata dal direttore o dal collega del Sole 24 Ore che quotidianamente segue la presidenza del Consiglio. Serve a poco appellarsi alla difesa delle professionalità interne, se poi queste professionalità non vengono usate, quando c’è la possibilità di farlo”.

SOLE 24 ORE, LE ALTRE QUESTIONI IN BALLO

Di seguito riportiamo integralmente la parte restante del comunicato che affronta anche altre questioni interne alla redazione e che, in alcuni passaggi, sono comuni ad altre realtà editoriali:
“Il nostro lavoro è basato sulla specificità delle competenze e su una conoscenza assoluta delle materie di cui si occupano tutti i colleghi del Sole 24 Ore ed è inaccettabile che a questo principio si faccia eccezione. Ancora più inaccettabile è il fatto che i nostri collaboratori, in questi giorni, non siano trattati tutto allo stesso modo. Se alcuni hanno l’onore di intervistare il primo ministro, altri si vedono tagliare i compensi, senza alcun preavviso e senza alcun tipo di contraddittorio. Poche settimane fa, infatti, una mail della nostra segreteria di redazione comunicava ai nostri collaboratori, che “a partire dal 10 agosto l’importo a lei riconosciuto sarà ridotto del 20%”.
È un taglio particolarmente odioso perché applicato su importi già bassissimi e in maniera orizzontale, per usare un gergo caro ai nostri lettori: colpisce cioè tutti, senza distinzioni. Ma è ancora più odioso perché non guarda alla qualità del nostro prodotto”.

CDR SOLE 24 ORE: EDITORIA ABBANDONATA

“Se, infatti, l’azienda dedica energie e risorse ad attività ed eventi, rilevanti ma non centrali per un gruppo editoriale, come i corsi di formazione o il festival di Trento – continua la nota –  ha totalmente abbandonato la strada degli investimenti sul fronte editoriale, sul quale non si registrano da tempo nuove iniziative, nuove idee o sussulti di alcun tipo, con l’esclusione (in modo molto significativo) di mosse estemporanee come la riorganizzazione di Radio 24.
Senza dimenticare che questo taglio è arrivato negli stessi giorni nei quali abbiamo chiuso una semestrale con un risultato netto positivo per 5,4 milioni: un risultato fatto, ancora una volta e purtroppo, di molti tagli e di pochissime idee”.
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