Skip to content

Perché i trattori sono di nuovo in strada a protestare

trattori

Agricoltori e pescatori tornano a mobilitarsi, manifestazione il 5 marzo a Roma: “Serve lo stato di crisi”

Il settore agricolo e della pesca torna a mobilitarsi in tutta Italia per chiedere misure straordinarie al Governo. A un anno dalle precedenti proteste, agricoltori e pescatori hanno dato il via a nuovi presidi in oltre 40 città, annunciando una grande manifestazione a Roma il 5 marzo in piazza del Campidoglio.

TRATTORI IN STRADA DA NORD A SUD

Le proteste sono riprese con forza il 28 gennaio, quando colonne di trattori hanno invaso strade e piazze italiane. I presidi hanno interessato diverse regioni, con iniziative che hanno rallentato il traffico e attirato l’attenzione dell’opinione pubblica.

  • In Toscana 80 trattori hanno sfilato lungo la via Aurelia, all’altezza di Capalbio.
  • Nel Lazio, a Torrimpietra, è stato allestito un presidio statico.
  • Ad Alessandria una cinquantina di trattori è arrivata in piazza d’Armi, dove una delegazione è stata ricevuta in Prefettura.
  • Mobilitazioni simili si sono registrate a Piacenza, Pesaro, Reggio Emilia, Caserta, Calabria e Brescia, dove i mezzi agricoli hanno paralizzato il traffico.

I manifestanti denunciano una crisi senza precedenti nel settore agricolo e ittico, chiedendo interventi immediati per salvare le aziende.

LE RICHIESTE DEI TRATTORI: “SERVE LO STATO DI CRISI”

Il coordinamento Agricoltori e Pescatori italiani, guidato da Elia Fornari, ha spiegato le motivazioni della protesta e le misure richieste al Governo. Tra le principali richieste:

  • dichiarazione dello stato di crisi per le aziende agricole e della pesca;
  • un giusto prezzo per i prodotti per garantire la sostenibilità economica del settore;
  • blocco della concorrenza sleale e applicazione delle clausole di salvaguardia per fermare le importazioni indiscriminate che penalizzano i produttori italiani;
  • moratoria sull’indebitamento delle imprese agricole, aggravato da crisi di mercato, speculazioni e emergenze ambientali;

“Torniamo in mobilitazione in strada, nei porti e nei comuni fino a ottenere misure straordinarie che riaprano la speranza per la dignità delle aziende, del nostro lavoro e delle comunità” ha dichiarato Fornari.

PROSSIME TAPPE: IL 5 MARZO MANIFESTAZIONE A ROMA

Dopo i primi presidi, la protesta punta ora a una grande manifestazione il 5 marzo a Roma, in piazza del Campidoglio. L’obiettivo è portare la voce degli agricoltori e pescatori direttamente di fronte alle istituzioni. “Sarà un appuntamento aperto a tutti, cittadini e amministratori locali – ha spiegato il Coordinamento –. Non vogliamo fare una marcia su Roma, ma spiegare a tutti perché devono schierarsi accanto a noi”. Gli organizzatori sottolineano che, a differenza dello scorso anno, ora la protesta ha una voce unitaria e un maggiore coinvolgimento di Comuni e Regioni. Il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, ha già incontrato i manifestanti, e altri sindaci e governatori sono stati contattati per esprimere il loro sostegno.

L’APPELLO AI CITTADINI: “DIFENDIAMO LA SOVRANITA’ ALIMENTARE”

Oltre a sollecitare il Governo, il movimento vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi di un sistema agroalimentare senza agricoltori e pescatori. “La nostra fine sarà la vostra fame” recitava uno dei cartelli esposti a Milano, dove i trattori hanno sfilato fino al Pirellone per chiedere il sostegno della Regione Lombardia.

Anche nelle altre città, la protesta ha trovato solidarietà da parte dei cittadini. In Valdichiana, 100 trattori hanno marciato fino a Chiusi, dove molte persone si sono fermate per informarsi e manifestare il proprio appoggio. A Viareggio, un corteo di mezzi agricoli ha raggiunto il porto, mentre nella provincia di Pesaro-Urbino, gli agricoltori sono stati ricevuti da vari sindaci.

In attesa della manifestazione del 5 marzo, i presidi permanenti resteranno attivi nelle varie città italiane. “Questa è solo la prima tappa – ha affermato Fornari –. Esigiamo misure straordinarie perché non si può più andare avanti così. Il nostro obiettivo è una nuova riforma agraria che garantisca un futuro al settore”.

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su