Le tensioni nate dallo scandalo che ha travolto il Garante della Privacy rischiano di paralizzare anche il rinnovo dell’Autorità per l’energia: a farne le spese potrebbe essere la deputata leghista Laura Ravetto. Ecco perché
Curioso intreccio quello ipotizzato dal quotidiano Domani che collega la bufera sul Garante della privacy scatenata dalle inchieste di Report alle nomine dei vertici dell’Arera, preda di una paralisi politica che si trascina da mesi.
Dopo il caso Ghiglia e l’impasse sulle dimissioni del collegio, per la premier è massima allerta sulle Authority lottizzate dai partiti. E di mezzo ci sarebbe finita Laura Ravetto, in procinto di migrare dalla Camera – dove l’ex berlusconiana è deputata per la Lega – al collegio di Arera.
RAVETTO “ATTACCABILE”
Secondo la ricostruzione di Stefano Iannacone, la nomina di Ravetto in questo momento sarebbe un assist alle opposizioni, e per questo la premier si sarebbe mossa per bloccarla, finendo per aprire una nuova linea di frattura con gli alleati del Carroccio. Sotto i riflettori sarebbe finito il suo curriculum, considerato poco “tecnico” e quindi esposto a polemiche.
IL RUOLO DI ARERA
L’Arera gioca peraltro un ruolo chiave in questa fase politica. Oltre a essere un tassello importante del prossimo giro di nomine, l’Arera dovrà dare a breve attuazione al decreto Energia, fondamentale per sbloccare gli investimenti nelle rinnovabili, calmierare i prezzi del gas e integrare i data center nella rete.
LO STALLO NELLE NOMINE
Una partita importantissima, che ha portato a un braccio di ferro sulla nomina dei vertici, a partire dalla poltrona del presidente.
Un duello tutto interno a Fratelli d’Italia tra chi sosteneva Roberto Alesse, vicino al capo di gabinetto Capuano, e chi preferiva il tecnico Nicola Dall’Acqua, gradito all’ala politica di Palazzo Chigi.
Alla fine, per evitare il blocco totale dell’Autorità, l’organismo ha deciso di auto-prorogarsi per 60 giorni.Successivamente, di fronte al perdurare dello stallo, il Governo è dovuto intervenire d’urgenza con un decreto legge per garantire la continuità operativa, estendendo il mandato del collegio uscente, presieduto da Stefano Besseghini, fino al 31 dicembre 2025.
UN VETO AD PERSONAM?
La prassi vuole che ogni partito dei principali esprima un candidato, e quasi tutti puntavano a indicare ex parlamentari per il collegio Arera: Giuseppe Moles per Forza Italia, Alessandro Bratti per il Pd, Gianni Girotto per il M5S, ma il veto di Palazzo Chigi sarebbe stato esercitato solo su Ravetto.
Per questo, continua l’articolo, Matteo Salvini sarebbe profondamente irritato, dato che da mesi aveva benedetto la nomina della sua deputata, tanto più che lo stallo non deriva da responsabilità della Lega.

