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Perché il Garante privacy ce l’ha così tanto con OpenAI

garante openai

Nuova istruttoria del Garante che protegge i dati personali nei confronti della società OpenAI di Sam Altman. Al centro della richiesta di chiarimenti il nuovo progetto ‘Sora’

Il nome scelto è ‘Sora’. Si tratta di un nuovo modello di intelligenza artificiale che dovrebbe essere in grado di creare scene dinamiche, realistiche e fantasiose, partendo da poche istruzioni testuali. Il progetto, manco a dirlo, è di OpenAI, la società statunitense di Sam Altman. Solo che sembra si sia creato un bell’intoppo, che arriva – di nuovo – proprio dall’Italia.

DAL GARANTE PRIVACY ISTRUTTORIA SULL’ALGORITMO PER I VIDEO DI OPENAI

Il Garante Privacy infatti ha avviato una (nuova) istruttoria nei confronti di OpenAI. Perché? Ecco cosa ha stabilito l’Autorità chiamata alla protezione dei dati personali: “Considerate le possibili implicazioni che il servizio ‘Sora’ potrebbe avere sul trattamento dei dati personali degli utenti che si trovano nell’Unione europea e in particolare in Italia”, il Garante ha chiesto ad OpenAi di fornire una serie di chiarimenti.

In particolare “entro 20 giorni – informa l’Autorità – la società dovrà “precisare se il nuovo modello di intelligenza artificiale sia un servizio già disponibile al pubblico e se venga o verrà offerto ad utenti che si trovano nell’Unione europea, in particolare in Italia”. OpenAI inoltre dovrà chiarire al Garante una serie di elementi: le modalità di addestramento dell’algoritmo; i dati raccolti ed elaborati per addestrarlo, specialmente se si tratti di dati personali; se tra questi vi siano anche particolari categorie di dati (convinzioni religiose, filosofiche, opinioni politiche, dati genetici, salute, vita sessuale); quali siano le fonti utilizzate.

Nel caso in cui il servizio venga o verrà offerto a utenti che si trovano nell’Ue, il Garante ha chiesto in particolare alla società di “indicare se le modalità previste per informare utenti e non utenti e le basi giuridiche del trattamento dei dati forniti di quanti accedono al servizio siano conformi al Regolamento europeo”.

IL PRECEDENTE TRA GARANTE E OPENAI SU CHATGPT

Non è la prima volta che il Garante della privacy prende di mira la società di Sam Altman. Circa dodici mesi fa infatti l’Autorità aveva disposto la sospensione con effetto immediato di ChatGpt di OpenAI, il chatbot basato sull’Intelligenza artificiale che sta avviando una nuova rivoluzione digitale. Blocco poi superato dopo circa un mese ovvero quando la società statunitense ha dimostrato di rispettare i requisiti in termini di privacy degli utenti e gestione dei dati.

LA POSIZIONE DEI CONSUMATORI: “SACROSANTA L’ISTRUTTORIA DEL GARANTE”

Tornando all’ultima querelle avviata dal Garante privacy, prende posizione anche l’Unione Nazionale Consumatori, secondo cui si tratta di “un’istruttoria sacrosanta. E’ importante che si faccia subito chiarezza. L’innovazione, certo rappresentata dall’intelligenza artificiale, deve sempre andare di pari passo con la tutela della privacy. I dati personali vanno sempre tutelati e non possono essere utilizzati senza il consenso dell’interessato, soprattutto se si tratta di dati particolari che rivelino l’origine etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose, la salute o l’orientamento sessuale della persona” conclude l’Unc.

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