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Perché il Tar boccia il comune di Guidonia sui giochi

Accolto il ricorso di dodici tra gestori di bar, tabacchi e sale giochi, proprio per violazione dell’intesa tra le istituzioni di governo sul riordino dell’offerta del gioco lecito

Restringere gli orari di attività dei video-giochi nei locali “viola l’intesa tra Governo, Regioni ed Enti locali”. Lo ha stabilito il Tar bocciando l’ordinanza del sindaco M5s di Guidonia Michel Barbet che a gennaio aveva ridotto gli orari di attività a due momenti: dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23.

ACCOLTO IL RICORSO DI GESTORI E BAR

I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso di dodici tra gestori di bar, tabacchi e sale gioco, proprio per violazione dell’intesa tra le istituzioni di governo sul riordino dell’offerta del gioco lecito, in base alla quale non si possono imporre oltre 6 ore di chiusura massima quotidiana. Il provvedimento non solo ne ha imposte 16 ma lo ha fatto senza nemmeno confrontarsi con l’Agenzia delle Dogane e dei monopoli.

L’INTESA ASSUME VALENZA DI NORMA DI INDIRIZZO

Secondo il Tar, inoltre, non ha rilevanza nemmeno il fatto che l’intesa tra Governo, Regioni ed Enti locali, che come recita il dispositivo del Tar è realizzata “in una prospettiva il più omogenea possibile nel territorio nazionale e regionale”, non sia stata ancora ratificata. Questo perché il testo “assume la valenza di norma di indirizzo, costituendo parametro per valutare la legittimità dei provvedimenti adottati”. Non solo: “Dei dati sulla ludopatia, richiamati nelle premesse dell’ordinanza, nessuno attiene specificatamente al territorio comunale interessato dalle misure”.

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