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Perché le banche italiane sorridono a Piazza Affari

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Banche sugli scudi alla Borsa di Milano, da inizio anno a +55%

Il 2024 è stato un anno importante per il settore bancario italiano, che ha letteralmente trainato Piazza Affari. Da inizio anno, l’indice del settore del credito è cresciuto del 55%, surclassando il +12% dell’indice generale della Borsa di Milano. Nonostante il listino milanese non abbia replicato i picchi del 2023, si è comunque posizionato al terzo posto in Europa, dietro Francoforte (+19%) e Madrid (+14%).

DA MONTE DEI PASCHI A UNICREDIT, GLI INCREMENTI DELLE BANCHE ITALIANE

Le banche italiane – come evidenzia l‘Ansa –  hanno dominato i mercati con incrementi significativi. Monte dei Paschi di Siena ha più che raddoppiato il suo valore, salendo di oltre il 110%. Unipol, che controlla Bper Banca (+98%), ha registrato un rialzo simile, grazie anche alla fusione con UnipolSai. Banco BPM e Unicredit si sono distinte rispettivamente con crescite del 60% e oltre il 50%, mentre Intesa Sanpaolo, sebbene fuori dai principali giochi di consolidamento, ha comunque guadagnato il 44%.

Diverse dinamiche hanno sostenuto questa straordinaria crescita. Da un lato, i tassi d’interesse elevati, soprattutto a inizio anno, hanno rafforzato i bilanci delle banche. Dall’altro, l’impatto delle imposte straordinarie introdotte dal governo si è rivelato marginale. Tuttavia, il fattore chiave è stato il consolidamento del settore, finalmente entrato nel vivo dopo anni di attesa.

L’offerta pubblica di acquisto da 10 miliardi di euro lanciata da Unicredit per Banco BPM a fine novembre ha dato ulteriore slancio al settore. Dal momento dell’annuncio, i titoli di Unicredit sono saliti del 7%, mentre Banco BPM ha guadagnato il 13%, toccando quota 7,8 euro, ben sopra i 6,5 euro dell’offerta iniziale. Intesa Sanpaolo, pur non direttamente coinvolta, ha registrato un aumento dell’8%. La proposta di Andrea Orcel potrebbe ostacolare la creazione di un “terzo polo” bancario attorno a Banco BPM, che stava valutando l’acquisizione di Anima. La partita, tuttavia, è ancora aperta.

UN TREND EUROPEO IN ESPANSIONE

Il consolidamento bancario non riguarda solo l’Italia. A livello europeo il 2024 ha segnato il valore più alto per fusioni e acquisizioni bancarie dal 2020, come rilevato da un’analisi di Bloomberg, con accordi che hanno sfiorato i 40 miliardi di euro. Le valutazioni del settore in Europa, scontate del 40% rispetto ai titoli statunitensi, continuano ad attrarre interesse. Secondo Barclays, le banche europee saranno protagoniste anche nel 2025, con i prezzi di Borsa che non riflettono ancora il miglioramento strutturale del comparto. Gli analisti si aspettano che il trend positivo prosegua, con l’Italia pronta a giocare un ruolo centrale nelle nuove operazioni di consolidamento.

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