Polemiche sul direttore Approfondimento Rai, Paolo Corsini, dopo le sue parole alla festa Atreju di FdI. Chiamati in causa i vertici Rai, chi condanna, chi chiede una verifica e chi preferisce il silenzio
Non si placano le polemiche su Paolo Corsini, il direttore Approfondimento Rai, a seguito delle sue parole ieri alla festa di Atreju. “Come sta il nostro partito?”, aveva detto in apertura del suo intervento per moderare un incontro alla giornata inaugurale della festa di Fratelli d’Italia. Il giornalista ha usato più volte il termine “noi” riferendosi ai dirigenti del partito della premier Meloni e rivendicando il suo ruolo di “militante”. E ancora. Si è rivolto anche all’opposizione, indirettamente alla segretaria del Pd Schlein che ha declinato l’invito a partecipare all’evento. Ed è proprio il Partito democratico a chiedere le dimissioni di Corsini. Contro il giornalista anche il M5S.
LE REAZIONI DEI VERTICI RAI
I vertici Rai hanno preso subito posizione. L’amministratore delegato Rai Roberto Sergio ha chiesto in mattinata allo stesso Corsini una relazione su quanto accaduto ad Atreju ed il video integrale del suo intervento per valutare – si apprende dalle agenzie di stampa – eventuali sanzioni.
Pesanti le parole della presidente Rai, Marinella Soldi (nominata ai tempi del governo Draghi e confermata dalla Meloni) che sostanzialmente scarica Corsini: “Credo che un giornalista del servizio pubblico debba garantire un atteggiamento sempre equidistante, a prescindere dal contesto in cui opera. Gli operatori dell’informazione Rai – prosegue la Presidente Soldi in una nota diramata dall’Ufficio stampa Rai – sono richiesti di esercitare la propria professione nel segno del pluralismo e dell’imparzialità, essenziali per aiutare i cittadini a formarsi un’opinione libera da pregiudizi, a massimo vantaggio della democrazia e del Paese”.
LE SCUSE DI CORSINI
Nel frattempo arrivano le scuse di Corsini. Ed è sempre l’Ufficio stampa della Rai, chiamato oggi a fare i salti mortali, a diramare la nota del Direttore Approfondimento Rai: “Quando si estrapolano parole dal contesto in cui sono state espresse, si corre sempre il rischio di prestarsi a facili critiche e strumentalizzazioni. Ieri sono stato invitato a moderare il dibattito introduttivo di una manifestazione che, in questi giorni, presenta al pubblico un parterre di ospiti e personalità di altissimo livello. In questo quadro, mi dispiace davvero che alcune mie frasi abbiano generato fraintendimenti.
Nei miei brevi interventi introduttivi, finalizzati esclusivamente ad animare il dibattito e coinvolgere e presentare i relatori, non c’era ovviamente alcun intento politico o polemico e di questo mi scuso. Sono un giornalista del Servizio Pubblico e il mio impegno quotidiano, come quello di tutti i miei colleghi, è garantire in ogni situazione autonomia, pluralismo e completezza nell’informazione”.
IL SILENZIO E GLI IMBARAZZI DI GIAMPAOLO ROSSI, CHE ANNULLA L’INTERVENTO AD ATREJU
Una polemica che crea forte imbarazzo tra i dirigenti vicini alla destra. Come ad esempio al direttore generale Corporate Giampaolo Rossi, l’uomo forte di Giorgia Meloni in Rai. Rossi al momento non ha commentato e oggi ha preferito disertare il dibattito proprio ad Atreju sul tema della cultura al quale sarebbe dovuto intervenire.
“Corsini – scrive il Domani – non ha mai fatto mistero del suo retroscena culturale e ha spesso partecipato alle manifestazioni organizzate insieme alla destra: anche quest’anno ad Atreju non è l’unico volto Rai: a partecipare ci sono anche Angelo Mellone – direttore del Day time – e Giampaolo Rossi, direttore generale di viale Mazzini. Ospite sarà anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che non disdegnava partecipare alle iniziative meloniane anche quando era ancora direttore del Tg2. Assente invece l’amministratore delegato Roberto Sergio, ma manca anche il direttore di Rainews24 Paolo Petrecca, negli anni passati habitué della kermesse di partito”.
CHI E’ PAOLO CORSINI
Giornalista Rai e fondatore anche dell’associazione dei giornalisti Lettera22, Corsini – si legge su startmag.it – “ha una lunga carriera alle spalle nel servizio pubblico ed è da sempre considerato una personalità vicina alla destra politica, tanto da essere uno degli animatori del nascente sindacato Rai anti Usigrai. Dal 2009 al 2014 è stato Vice Direttore della Testata Rai Giornale Radio. Nel 2014 viene assegnato alle dirette dipendenze del Direttore della Testata Rai Giornale Radio. L’anno successivo gli viene affidata la responsabilità della redazione “Telegiornale” di Rai Parlamento”.
Nel 2020 viene nominato Responsabile dell’unita organizzativa “Attualità” della Direzione Rai Due, in qualità di Vice Direttore e, successivamente, fermo restando il ruolo di Vice Direttore, gli viene affidata la responsabilità dell’unità organizzativa “Approfondimenti Informativi e Rubriche Religiose”. E’ diventato responsabile dell’unità organizzativa “Approfondimento 3” della Direzione Approfondimento in qualità di Vice Direttore. Nel maggio di quest’anno ha assunto, inoltre, la responsabilità in via transitoria della medesima Direzione, incarico che viene successivamente confermato con la nomina a Direttore”.