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Perché si riparla di una possibile fusione Nexi-Sia

Chi spinge per un campione nazionale nel settore dei sistemi di pagamento? Ossia: chi auspica davvero che ci sia una fusione tra le società Sia e Nexi?

Sono le due domande che da giorni si rincorrono negli ambienti della finanza e pure, in parte, della politica, visti i pour parler in ambienti bancari e il lavorìo di consulenti pronti a studiare piani e strategie.

Gli occhi sono appuntati sulla Cassa depositi e prestiti che indirettamente ha una quota di peso della società Sia.

CHE COSA HA SCRITTO OGGI IL SOLE

Ha scritto ieri il Sole 24 Ore: “La Cassa Depositi e Prestiti riprende in mano il dossier del gruppo Sia, tra i leader nella progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture per le istituzioni finanziarie, banche, imprese e pubbliche amministrazioni, nelle aree dei pagamenti e della monetica. Allo studio ci sono le possibili opzioni di crescita e valorizzazione della partecipata”.

IL NUOVO VERTICE DI SIA

Tutto nasce anche alla fine dello scorso anno, quando è stato nominato il nuovo amministratore delegato di Sia, Nicola Cordone, gradito soprattutto dalla Cassa depositi e prestiti. La Cdp, secondo il Sole, punta a consolidare la posizione di campione nazionale di Sia nel settore dei sistemi di pagamento.

I DUE SCENARI

Due gli scenari, secondo Carlo Festa del Sole 24 Ore: “La quotazione a Piazza Affari per Sia oppure, in alternativa, la fusione con un altro operatore e il successivo sbarco sempre in Borsa. Il candidato alle nozze è il gruppo Nexi, controllato dai fondi Bain Capital, Advent e Clessidra”.

LE INDISCREZIONI DI START

Ma chi spinge davvero sulla fusione? Il progetto Nexi-Sia rientrerebbe negli auspici di alcuni soci forti di Nexi, pronti a uscire. Si tratterebbe in particolare dei fondi americani Bain e Advent che avevano sondato già altri gruppi – nordamericani e asiatici – per vendere le quote di Nexi.

GLI AUSPICI DELLA MAGGIORANZA DI GOVERNO

Anche la maggioranza di governo c’è chi spinge sul progetto di fusione. In ambienti del Movimento 5 Stelle capeggiato da Luigi Di Maio c’è chi vede di buon occhio un’aggregazione del genere (Sia-Nexi) con un perno-comando pubblico nelle mani della Cdp. E la Cassa che fa? Nulla è stato deciso, trapela dal gruppo controllato dal Tesoro.

PROSPETTIVE E PROBLEMI

Fra i tecnici del settore c’è chi sottolinea la integrabilità industriale delle due società e chi invece rimarca che ci potrebbero essere delle sovrapposizioni con ricadute occupazionali negative.

CHE COSA SI AGITA IN NEXI

I fondi azionisti di Nexi puntano infatti – come scrive ieri Manuel Follis di Mf/Milano Finanza – “ad abbassare il debito della società veicolo Mercury tramite la quale i fondi controllano la stessa Nexi. Una scelta dettata anche dalla mancata Ipo di Nexi”. Che continua a slittare.

(estratto di un articolo di Michele Arnese pubblicato su StartMag.it; qui l’articolo integrale)

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