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Peronaci Vattani Azzoni

Peronaci, Vattani, Azzoni: valzer di nuovi ambasciatori

Parziale stallo nel Consiglio dei Ministri di ieri sulle assegnazioni delle sedi diplomatiche italiane. Si sbloccano però le nomine di Peronaci a Washington, Vattani a Tokyo, Azzoni alla NATO e Limoncini alla Direzione Italiani all’Estero.

Dal Cdm di ieri ci si aspettava una raffica di nomine per la diplomazia italiana, ma le divergenze nell’esecutivo sorte intorno a molti dei nomi proposti dal ministro Tajani hanno frenato l’ufficializzazione degli incarichi, spingendo la premier Meloni al rinvio.

Nomine ridotte all’essenziale dunque, ma di peso: cambiano gli sherpa a Washington e Tokyo, viene riempito il posto lasciato libero alla Rappresentanza NATO, mentre alla Farnesina c’è un volto nuovo alla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie.

(QUASI) TUTTE LE NOMINE

Nel giorno della visita di Rutte a Roma, l’ambasciata di Washington è passata nelle mani dell’ormai ex Ambasciatore italiano presso la NATO Marco Peronaci, che verrà sostituito nel ruolo da Alessandro Azzoni.

Peronaci subentra a Mariangela Zappia, superando al fotofinish Massimo Ambrosetti, cui non è bastato l’appoggio  di Giorgetti e dei ministri a lui vicini e che rimarrà per il momento all’ambasciata di Pechino.

A Tokyo va invece Mario Vattani, attuale Commissario generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka.

Oggi è arrivata anche la delibera per la candidatura di Silvia Limoncini come Direttrice generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie della Farnesina, che rileva il posto di Maria Vignali. Prorogato il mandato del Rappresentante dell’Italia presso la sede dell’ONU a New York Maurizio Massaro.

Come riferisce Il Foglio, permane invece l’incertezza per le sedi di Budapest, L’Avana, Bucarest, Praga e Buenos Aires, dove, stando a la Repubblica, ci sarebbe stata la candidatura di Stefano Beltrame, rimasta in sospeso.

CHI È MARCO PERONACI

Nato a Pavia nel 1965, Peronaci ha alle spalle una lunga carriera diplomatica iniziata nel 1988, quando vinse il concorso per la Farnesina. Dopo gli inizi a Kampala in Uganda (1991-1993), ha prestato servizio nelle sedi di Tokyo (1993-1998), Parigi (2002-2006), e Bruxelles, prima come primo consigliere presso la Rappresentanza permanente presso l’Unione europea (2006-2009) e poi come Rappresentante Italiano nel Comitato Politico e di Sicurezza dell’Ue (2020-2022).

Da ultimo l’incarico come ambasciatore presso la NATO, un’esperienza che ha avuto un certo peso nella scelta di Peronaci per la prestigiosa sede di Washington, snodo cruciale del dialogo con la volubile amministrazione Trump. Uno dei dossier più delicati che attende il nuovo sherpa italiano negli Usa riguarda infatti la richiesta della Casa Bianca di un massiccio aumento delle spese militari da parte degli alleati – si parla di un 5% che potrebbe essere concordato a breve nel vertice in programma a L’Aja – ragion per cui il governo ha voluto piazzare all’ambasciata americana un esperto della materia.

CHI È ALESSANDRO AZZONI

Come detto, a succedere a Marco Peronaci presso l’Alleanza Atlantica sarà Alessandro Azzoni, attuale vicedirettore generale per gli affari politici e di sicurezza del ministero degli Esteri. Pavese, 60 anni, laureato alla Sapienza, Azzoni ha superato il concorso diplomatico nel 1988, e come Peronaci ha alle spalle una carriera internazionale di alto profilo: incarichi a Roma, Bruxelles, Parigi, Tokyo e Kampala, oltre al ruolo di rappresentante italiano nel Comitato Politico e di Sicurezza dell’Ue tra il 2020 e il 2022.

È stato inoltre inviato speciale per la Brexit (2018-2020) e consigliere diplomatico del Ministero dell’Interno (2015-2017). Per i suoi meriti è stato insignito del titolo di Commendatore della Repubblica Italiana.

CHI È MARIO VATTANI

L’altra nomina che ha avuto il via libera indica Mario Vattani come nuovo ambasciatore d’Italia in Giappone.

Figlio di Umberto Vattani, due volte segretario generale della Farnesina, Mario Vattani è una figura non priva di controversie. Oltre alla carriera diplomatica, è autore di quattro romanzi ed è noto alle cronache per la partecipazione, anni fa, a un concerto neofascista organizzato da Casa Pound, cui seguì una lunga scia di polemiche, fino alla decisione dell’allora ministro degli Esteri Giulio Terzi di richiamarlo a Roma.

Nato a Parigi nel 1966, entra alla Farnesina nel 1991 e inizia una carriera che lo porta in alcune delle sedi più delicate della rete estera italiana: New York, Il Cairo, Bruxelles, Tokyo.

Tra il 2008 e il 2011 è consigliere diplomatico del Ministro per le Politiche Europee, prima di approdare a Osaka come Console Generale. Dopo la controversa vicenda del concerto, ha proseguito la carriera alla Farnesina, occupandosi di promozione del sistema Paese e affari politici, fino a essere nominato nel 2022 Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka.

Il suo ritorno in Giappone coincide con un momento strategico per i rapporti tra Roma e un’area geopolitica sempre più al centro delle tensioni tra Stati Uniti, Cina e il blocco indo-pacifico.

CHI È SILVIA LIMONCINI

Infine, Silvia Limoncini, nominata oggi nuova Direttrice Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie della Farnesina.

Laureata in Scienze Politiche nel 1993, ha iniziato la carriera diplomatica nel 1997, maturando esperienze chiave prima nella Direzione Generale Relazioni Culturali e Promozione e Cooperazione Culturale, poi come Segretario Commerciale a Riad (2000‑2001) e, dal 2005, presso l’Ambasciata a Washington, dove è stata Primo Segretario e successivamente Consigliere fino al 2007.

Tornata a Roma, ha seguito corsi di perfezionamento presso l’Istituto Diplomatico (2009‑2010) e svolto ruoli di staff al Gabinetto del Ministro e, dal 2012, come Consigliere d’Ambasciata a Londra. Nel 2017 è stata Console Aggiunta a New York fino al 2021, per poi rientrare a dirigere l’Unità per la promozione italiana nelle organizzazioni internazionali e, infine, l’Unità di coordinamento della Segreteria Generale della Farnesina.

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