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Pirateria digitale: perché FIEG esulta per i poteri ad AGCOM previsti dal dl rilancio
Nel Decreto rilancio è stata inserita una maggiore tutela del diritto d’autore, gioiscono la Federazione Italiana Editori Giornali e il sottosegretario Martella
Andrea Riffeser Monti, presidente della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG), accoglie con soddisfazione la norma sulla tutela del diritto d’autore inserita nel Decreto Rilancio, riforma chiesta da FIEG nei mesi scorsi. La nuova misura infatti amplia i poteri dell’AGCOM a tutela del diritto d’autore per violazioni che fino ad oggi sfuggivano all’Autorità, per esempio: la pirateria digitale, ovvero l’illecita diffusione di contenuti attraverso le piattaforme social e le piattaforme telefoniche o di messaggistica istantanea. E senza dimenticare che si tratta di una piaga che colpisce duramente anche “libri e giornali”. La consapevolezza della maggioranza dei pirati digitali di restare impuniti è il problema che questa operazione tenta di risolvere. “Da oggi – prosegue Riffeser Monti – su istanza dei titolari dei diritti, l’Autorità potrà ordinare ai fornitori di servizi segnalati di porre fine alle violazioni del diritto d’autore e dei diritti connessi. In caso di mancata osservanza, è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria esemplare”.
LA SODDISFAZIONE DI MARTELLA
Anche il sottosegretario con delega all’Editoria, Andrea Martella, durante la presentazione della ricerca Fapav/Ipsos sulla fruizione illegale di prodotti audiovisivi in Italia nel 2019 ha rimarcato la necessità di intervenire per combattere le violazioni del diritto d’autore: “La pirateria è mancato fatturato, meno posti di lavoro, furto di creatività. Ma anche furto della nostra democrazia, perché porta alla diminuzione del pluralismo dell’offerta”. Secondo Martella è dunque necessario rafforzare il quadro normativo di repressione e contrasto, agire sulla leva culturale per ridurre la portata di potenziali pirati e introdurre incentivi per l’utilizzo di prodotti legali. In merito ai passi avanti fatti nel Decreto Rilancio, ha commentato così: “Si tratta di una misura molto innovativa, anche a livello europeo, dal punto di vista della strumentazione che mette a disposizione e punta a contrastare la diffusione di contenuti pirata attraverso i servizi di messaggistica, permettendo il perseguimento anche quando gli operatori delle piattaforme digitali sono ubicati fuori dal territorio nazionale. Con questa interlocuzione con l’AGCOM si è arrivati anche alla misura di enforcement di strumenti sanzionatori, portando la sanzione massima fino al 2% del fatturato. Un’iniziativa che ha visto tutte le forze politiche d’accordo”. Come anticipato in precedenza, per Martella è indispensabile lavorare anche su un aspetto culturale. La pirateria infatti “non appare ancora come un furto, ma come una furberia. Non c’è una particolare consapevolezza che si stia commettendo un atto grave che danneggia la nostra industria e la nostra democrazia”. Bambini e ragazzi dai 10 ai 14 anni compiono 40 milioni di atti di pirateria, e proprio gli adolescenti durante il lockdown hanno scaricato illegalmente film e serie con un’incidenza del 40% rispetto ai 243 milioni di atti complessivi del periodo.
L’AUMENTO DELLA PIRATERIA DURANTE LA PANDEMIA
Non a caso la FIEG ha deciso di intervenire proprio durante il lockdown, periodo nel quale si è registrato un consistente aumento dei pirati dell’audiovisivo. Basti pensare che solo durante i due mesi di quarantena la pirateria è salita al 40% contro il 37% riferito a tutto l’anno precedente. A proposito del mancato fatturato citato da Martella, si tratta di un’economia sommersa che, secondo l’analisi di Ipsos per Fapav, equivale a un danno per l’economia italiana pari a circa un miliardo e cento milioni di euro oltre che a mettere a rischio 6mila posti di lavoro. Adesso l’attesa resta sulla direttiva europea: oltre al contrasto della pirateria – come sottolineato anche da Riffeser Monti – si attende adesso un’azione del Parlamento e del Governo per recepire la direttiva europea sul diritto d’autore, come già avvenuto in altri Paesi. Solo così si possono tutelare gli investimenti editoriali e il lavoro giornalistico. È d’accordo con quanto detto anche Martella che anticipa: “Il Senato sta per concludere l’esame della direttiva europea sul copyright, che dovrebbe essere approvata così come è uscita dal Parlamento europeo. Ci sarà poi un passaggio alla Camera e a quel punto si procederà al decreto attuativo per renderla applicabile e operativa. Mi auguro possa avvenire in tempi ragionevoli, entro la fine di quest’anno. Il nostro Paese ha tempo fino a giugno 2021 per farlo, ma prima l’approviamo meglio è”.