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Pnrr, a che punto è la spesa dei Comuni?
Tra rate pagate e avvertimenti sulla necessità di spendere tutto e in fretta, ecco lo stato di avanzamento dei progetti del Pnrr che riguardano i Comuni
Dopo il via libera di Bruxelles per il pagamento all’Italia della quinta rata del Pnrr da 11 miliardi, la Cabina di Regia del Governo è già proiettata sulla settima tranche dei fondi della Next generation Eu. Un menù ricco, che va dalle colonnine elettriche per le auto fino a 55mila nuove borse di studio. Ma anche interventi come quello sul servizio civile universale quello per velocizzare i pagamenti della P.a.
Non solo. Nel prossimo futuro “il governo lavorerà nei due semestri del 2025 l’ottava e la nona rata per completare il percorso con la decima nel giugno del 2026” – ha spiegato il ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione, il Sud e il Pnrr, Raffaele Fitto -. Questo il percorso che merita un lavoro coordinato con tutte le amministrazioni centrali e tutti gli enti attuatori”.
GLI AVVERTIMENTI DEL MINISTRO GIORGETTI A SPENDERE IN FRETTA
Le difficoltà però non mancano per niente. Basta leggere quanto riportato su Repubblica da Giuseppe Colombo, in merito all’incontro di ieri: “Doveva essere la cabina di regia dei festeggiamenti dopo il via libera della Commissione europea alla quinta rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ma quando il titolare del Tesoro prende la parola («Spendete tanto e subito altrimenti i conti sballano») diventa chiaro a tutti che mettere in fila una tranche dopo l’altra non basta se poi i soldi non vengono spesi. In ballo c’è qualcosa di più del ridimensionamento, questione già di per sé dirompente. Se i ministeri non rispetteranno la programmazione di spesa prevista per quest’anno – recita l’avvertimento – allora i guai aumenteranno: per il governo – conclude Colombo – sarà impossibile rispettare la traiettoria a cui dovrà agganciare il Piano fiscale-strutturale 2025-2028. Il documento degli impegni sui conti pubblici da trasmettere a Bruxelles entro il 20 settembre”.
I COMUNI HANNO FATTO GARE PER 34 MILIARDI SU 40 ASSEGNATI
Gli occhi ovviamente sono puntati su tutti gli attori della filiera del Piano. In primis i Comuni. “I numeri a nostra disposizione ci dicono che i comuni hanno speso 34 miliardi di euro per gare sui 40 che ci sono stati dati per il Pnrr” ha spiegato il presidente dell’Anci Antonio Decaro.“I cantieri nei comuni e nelle città sono a pieno regime, i numeri del Siope ci informano che nel 2023 le risorse per investimenti sono state pari a 16,3 miliardi, quindi con quasi un raddoppio rispetto all’anno prevedente. Nel primo trimestre del 2024 nell’ambito delle risorse investite c’è stato un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 36%. Ebbene, questo mi sembra un quadro più che incoraggiante, nel senso che i sindaci hanno fatto il loro mestiere”.
DECARO: IL PNRR E’ LA PIU’ GRANDE OPPORTUNITA’ PER I COMUNI
“Quando ho preso in mano il libro delle nostre proposte per il Pnrr – ha aggiunto Decaro – tutto mi sembrava un libro dei sogni, c’erano 40 miliardi per i Comuni. E il risultato finale è stato merito dei sindaci, che hanno lavorato per nuovi asili nido, bus elettrici, piste ciclabili e quant’altro. Per noi ogni opera è stata importante perché dietro di esse c’è tanto lavoro e soprattutto hanno rappresentato negli ultimi mesi i nostri target, gli obiettivi da raggiungere. Si tratta forse della più importante opportunità per il complesso delle amministrazioni comunali del nostro Paese. Siamo ora nel processo delle realizzazioni e pesa ancora la burocrazia, infatti – ha concluso il presidente Anci – ci sono spesso difficoltà per il recupero delle risorse avanzate dai Comuni, e questo è un errore perché la burocrazia dovrebbe aiutare e non creare problemi”.