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Il programma di Layla Pavone, la candidata sindaco al Comune di Milano scelta da Conte

Programma Layla Pavone Milano

In cosa consiste #MilanoPrimaDonna, il programma di Layla Pavone, la candidata del Movimento 5 Stelle a Milano vicina all’ex premier Giuseppe Conte

Mercoledì 8 settembre in Piazza XXIV Maggio a Milano, alla presenza del presidente Giuseppe Conte, è stato presentato il programma elettorale di Layla Pavone, candidata al Comune di Milano con il Movimento 5 Stelle.

Il suo programma si chiama “MilanoPrimaDonna” e promette ai milanesi “una città sostenibile, sicura, smart, protettiva, inclusiva e a misura d’uomo e donna”.

Pavone dice di voler offrire “una prospettiva credibile di governo, che metta a fattor comune le competenze e le esperienze della società civile, delle imprese e delle università: una ricchezza che si può valorizzare solo facendo sistema”.

La visita di Conte a Milano è giunta in un momento di grande mobilitazione da parte di attivisti, volontari, amministratori locali e ha dato molta visibilità a Pavone.

IL PROGRAMMA ELETTORALE

“Due anni fa abbiamo iniziato un percorso partecipato per l’elaborazione del programma #MilanoPrimaDonna”, spiega Pavone sul sito ufficiale. “Attraverso gruppi tematici abbiamo esaminato problemi, ascoltato i cittadini, proposto soluzioni ed elaborato progetti di breve, medio e lungo termine”, prosegue la candidata pentastellata.

Il programma, di circa 80 pagine, si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione; transizione ecologica; inclusione sociale.

Qui il programma completo.

MILANO SOSTENIBILE, SICURA E INCLUSIVA

Per Pavone, Milano dovrà diventare una città “a basso consumo energetico e a basso impatto ambientale (atmosferico, idrico e acustico, stop al consumo di suolo e riqualifica dell’edificato in disuso). Una città che garantisca la sicurezza, il diritto alla salute anche con servizi sanitari decentrati e il diritto abitativo anche ai meno abbienti”, si legge sul programma.

Secondo Pavone Milano deve diventare anche una “Smart city, con servizi ben organizzati ed accessibili ai cittadini, che contrasti la corruzione grazie agli investimenti in trasparenza, capitale umano, digitalizzazione e dematerializzazione. Attenta alla conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio architettonico, storico, artistico, culturale e ambientale, connessa armoniosamente con il territorio agricolo o naturalistico circostante (priva di periferie degradate)”, si legge ancora nel programma.

Parlando d’inclusività, l’aspirante sindaco sostiene che il capoluogo lombardo non deve essere “discriminante per genere, orientamento sessuale e razziale, che si prenda cura degli anziani, delle persone fragili e con disabilità, pensata per facilitare le relazioni sociali, le attività produttive, la crescita culturale con grande attenzione alle nuove generazioni”.

Infine, Milano dovrà essere “riprogettata per minimizzare i tempi di spostamento a vantaggio dei tempi di vita (socialità e lavoro) con riduzione dei veicoli inquinanti circolanti”, spiega Pavone.

MILANO COME LONDRA

Alla domanda “Che cosa faresti se dovessi diventare il prossimo sindaco di Milano”, Pavone ha risposto: “Ci sono tante cose che farei dalle più piccole alle più interessanti. Una cosa che vorrei fare è un board che possa coinvolgere per un progetto per tutta la città imprese e università, così come è stato fatto a Londra”.

Leggi anche: Chi è Layla Pavone, possibile candidata sindaco di Milano per il M5s

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