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Puglia, la giunta di Emiliano fa discutere. Ecco chi protesta

Puglia Emiliano

Poche donne nella squadra degli assessori regionali scelti dal rieletto governatore Emiliano in Puglia e tante critiche anche all’interno del Pd

La giunta nominata dal rieletto governatore della Puglia, Michele Emiliano, fa discutere. Secondo i comunicati stampa doveva nascere seguendo la regola della parità di genere (50 e 50) ma in realtà per il momento è 2 a 10. I comitati annunciano azioni legali, mentre nel Pd barese scoppiano i malumori.

LE DONNE DI EMILIANO

La prima donna a fare parte della giunta di Emiliano è l’avvocata salentina – gradita a Nichi VendolaAnna Grazia Maraschio a cui va l’assessorato all’Ambiente, rifiuti e bonifiche, risorse idriche, paesaggio, urbanistica e politiche abitative. Il secondo nome è quello della consigliera rieletta nel Pd Anita Maurodinoia, conosciuta come “Lady preferenze”, a cui va l’assessorato ai Trasporti e alla mobilità sostenibile. Su questo nome sono arrivate le prime critiche perché Maurodinoia è ancora “imputata per corruzione insieme con il marito Alessandro Cataldo nell’ambito di un’inchiesta su appalti dirottati alla Provincia all’epoca in cui era vicepresidente dell’amministrazione provinciale barese” – come riportato da Repubblica. Il nome della terza donna, che Emiliano vorrebbe nominare al Welfare, potrebbe arrivare dal M5s e dalla votazione su Rousseau che si terrà la prossima settimana, come ha confermato la candidata Rosa Barone.

GLI UOMINI DI EMILIANO

A Massimo Bray, ex ministro della Cultura e direttore della Fondazione enciclopedia Treccani, è andato l’assessorato a Cultura e turismo. A lui si aggiungono altri sei uomini. Raffaele Piemontese, ex assessore al Bilancio, nominato vicepresidente della giunta con delega a Bilancio, infrastrutture, demanio e patrimonio. Alessandro Delli Noci è il nuovo assessore allo Sviluppo economico e politiche giovanili; Sebastiano Leo assessore a Formazione e Lavoro, scuola, università. L’epidemiologo Pierluigi Lopalco, come previsto, è l’assessore alla Salute, benessere animale e sport. Donato Pentassuglia del Pd – criticato come Maurodinoia perché coinvolto anche lui in procedimenti giudiziari – è stato nominato assessore all’Agricoltura; Francesco Stea, assessore al Personale. La giunta risulta quindi a maggioranza salentina dato che quattro dei nove assessori – Delli Noci, Leo, Maraschio e Bray – provengono dalle province di Brindisi e Lecce.

LA RISPOSTA DI EMILIANO ALLE CRITICHE

Per la presidenza del Consiglio regionale, si parla di Loredana Capone del Pd. Sulla questione delle donne in giunta Emiliano ha dichiarato: “La presenza di donne in giunta è garantita nella misura di 3 a 7 e siamo impegnati con le forze politiche per far sì che l’Assemblea legislativa sia guidata per la prima volta da una donna”. Emiliano ha poi aggiunto che le sue scelte sono “equilibrate rispetto alle nuove componenti del Consiglio e alle competenze”.

CHI PROTESTA

Scontento il Pd che conta appena 3 assessori. In particolare Bari, decisiva per la vittoria di Emiliano, non ha un solo esponente proveniente dalla città. Grande delusione quindi per gli uomini e le donne del sindaco Antonio Decaro e del segretario regionale Marco Lacarra. Delusa anche la Bat, che non annovera nemmeno un nome nella giunta. Protestano il gruppo Senso civico e Articolo 1, con Alfonso Pisicchio ed Ernesto Abaterusso lasciati alla finestra dai conteggi elettorali e dalle decisioni di Emiliano.

Forti critiche a Emiliano sono arrivate anche dall’europarlamentare Raffaele Fitto, sconfitto alle regionali proprio dal Governatore in carica: “Un avvio di legislatura imbarazzante”. Per Luigi D’Eramo della Lega quella di Emiliano è una “giunta al ribasso”.

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