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Quali mosse può fare il governo prima del nuovo lockdown

Riforme Pnrr Camera Eletti

Per il Cts non bisogna superare i 2.500 ricoveri in terapia intensiva. Conte vuole scongiurare il lockdown e studia misure restrittive graduali

Per vedere gli effetti delle restrizioni previste dal Dpcm del 25 ottobre sulla curva dei contagi bisognerà attendere un paio di settimane. Questo è quanto gli esperti del Comitato tecnico scientifico (Cts) hanno riferito al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Secondo il Cts il picco non è ancora stato raggiunto e per scongiurare un nuovo lockdown il premier sta valutando, insieme al Comitato, nuove restrizioni graduali nel caso in cui l’ultimo Dpcm risultasse insufficiente.

I TRE POSSIBILI GRADI DI RESTRIZIONI

La prima tappa potrebbe essere quella di stabilire dei lockdown territoriali, limitati ai centri urbani più colpiti che, su richiesta dei governatori, potranno essere isolati. La seconda strategia potrebbe prevedere la chiusura dei confini regionali e infine – ma solo come ultima opzione – potrebbe essere estesa la didattica a distanza a tutto il sistema scolastico.

I NUMERI DELLE TERAPIE INTENSIVE

Per non arrivare a un lockdown generale, il Cts ritiene che non si debbano superare le 2.500 persone in terapia intensiva – oggi ce ne sono 1.536. Al di sotto di questo numero la situazione è considerata gestibile, se si supera non si avrà più il controllo della situazione.

ASSE SPERANZA-FRANCESCHINI-DELRIO

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, sostengono ormai da giorni una linea più dura e allarmista. Rimandare potrebbe essere fatale. Anche il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, ha dichiarato: “Continuare a dire che va tutto bene significa non avere la percezione della realtà, non vedere l’angoscia e la rabbia che sta montando nel Paese”.

CONTE NON PUÒ ISOLARSI

Conte però non è d’accordo e preferisce aspettare e procedere per gradi, valutare i dati e i risultati ottenuti con le restrizioni. Dopodiché, in seguito all’invito di Mattarella e alle critiche ricevute dall’opposizione, dovrà inevitabilmente confrontarsi con tutte le forze politiche. Conte, secondo quanto riportato da Repubblica, “ha offerto una sorta di patto di consultazione sulla pandemia all’ala più dialogante del centrodestra” – vedi Berlusconi che si è dimostrato conciliante negli ultimi giorni.

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