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finanziamenti partiti

Quanti soldi (e in che modo) incassano i partiti italiani?

Il Pd si conferma primo partito per il 2 per mille, mentre FdI incassa circa 14 mln dai gruppi parlamentari. La Lega sfiora i 10 milioni con le donazioni volontarie. Panoramica sui finanziamenti ai partiti

Sono trascorsi poco più di undici anni dall’abolizione del finanziamento pubblico diretto alla politica (a regime poi dal 2018), con i partiti italiani che continuano a confrontarsi con la necessità di reperire risorse per alimentare le proprie attività organizzative e politiche.

Le forze politiche hanno dovuto fare di necessità virtù, cercando di cambiare radicale il modo di finanziarsi, obbligandole a fare affidamento a fonti alternative come il sistema del 2 per mille, le donazioni private e i fondi riservati ai gruppi parlamentari.

Nonostante la razionalizzazione dei costi che, in alcuni casi, ha comportato una riduzione del personale e una gestione più attenta delle risorse, il fabbisogno economico dei partiti rimane un tema centrale.

Anche lo scorso anno le fonti di finanziamento politiche sono rimaste in gran parte immutate, ma i numeri dimostrano un trend crescente. Un dato emblematico di questa dinamica è il sistema del 2 per mille, che continua a rappresentare uno degli strumenti principali per alimentare le casse dei partiti.

IN CRESCITA IL 2 PER MILLE AI PARTITI

Nel 2024, più di 2 milioni di contribuenti hanno scelto di destinare il 2 per mille dell’Irpef ai partiti, una cifra che ha totalizzato 29,8 milioni di euro. Un incremento rispetto al 2023, quando erano stati 1,74 milioni di cittadini a destinare 24 milioni di euro. Circa il 4,89% dei contribuenti ha scelto di destinare il 2 per mille ai partiti, una percentuale in aumento rispetto al 4,15% dell’anno precedente.

Nel computo generale, comunque, la quota di contribuenti che sceglie di destinare il 2 per mille non si può considerare alta rispetto alla totalità dei cittadini.

IL PREFERITO CON IL 2 PER MILLE RIMANE IL PD, SEGUE FDI

Il Partito democratico si conferma il partito più scelto, con oltre 628mila preferenze, pari al 30,6% delle scelte, e una somma che supera i 10 milioni di euro (10,28 milioni per l’esattezza). Il Pd continua a mantenere una solida base di consensi, anche grazie alla sua storica capacità di mobilitare il suo elettorato attraverso il 2 per mille. La forza del partito di Elly Schlein si riflette anche nella quantità di risorse ottenute, che ne consolidano il ruolo dominante nel panorama politico italiano.

Fratelli d’Italia segue al secondo posto, raccogliendo 5,7 milioni di euro, grazie a circa 382mila contribuenti (18,6% delle preferenze). Il partito di Giorgia Meloni ha visto una crescita significativa rispetto agli anni precedenti, ma sul 2 per mille deve ancora cedere il passo ai Dem, nonostante il successo alle urne e il primato nei sondaggi.

Il M5S occupa il terzo posto con 2,7 milioni di euro, un importo che deriva da 239.240 preferenze (11,7% del totale). Sebbene in calo rispetto ad altri periodi di grande ascesa, gli ex grillini continuano a mantenere una base di sostenitori che permette loro di ottenere una quota significativa delle risorse del 2 per mille.

Al di sotto del podio, troviamo una varietà di formazioni politiche, come Europa Verde (1,5 milioni di euro) e Sinistra Italiana (oltre 1,4 milioni), entrambe con una crescita nelle scelte dei contribuenti rispetto agli anni precedenti. La Lega, invece, in teoria ha registrato un calo rispetto al 2023, raccogliendo solo 1,15 milioni di euro. Ma, come precisa il quotidiano di Confindustria, “se si sommano i numeri dei due soggetti in cui è stata divisa amministrativamente la Lega (la “vecchia” Lega Nord per l’Indipendenza della Padania e la nuova “Lega per Salvini Premier”) il quarto posto spetta al movimento guidato da Matteo Salvi ni (1,62 milioni di euro)”.

CON LE DONAZIONI VOLONTARIE LA LEGA (VECCHIA E NUOVA) SFIORA I 10 MILIONI 

Accanto al 2 per mille, il Sole24Ore traccia un quadro complessivo sui vari sistemi di ‘finanziamento’ dei partiti, ad esempio anche attraverso le donazioni private, che si suddividono in quote associative ed erogazioni liberali.

La Lega, ad esempio, si distingue per sfiorare i 10 milioni di euro in donazioni, di cui 4,2 milioni provengono dalle “Leghe regionali”, un sistema di finanziamento che coinvolge deputati, senatori e una rete di sostenitori locali. Fratelli d’Italia, pur non raggiungendo la stessa somma, ha visto una crescita significativa nelle sue entrate derivanti dalle quote associative, con circa 2,8 milioni di euro.

Il Pd, dal canto suo, ha ottenuto circa 1,9 milioni di euro in donazioni liberali, un importo inferiore rispetto ai suoi principali avversari di centrodestra, ma comunque significativo.

I FONDI PUBBLICI PER I GRUPPI PARLAMENTARI, A FDI 14 MLN DI EURO

Oltre al 2 per mille e alle donazioni, un’altra fonte di finanziamento – ricorda sempre il Sole24Ore – proviene dai fondi riservati ai gruppi parlamentari. Questi fondi, sebbene destinati a coprire le attività istituzionali (come l’organizzazione di audizioni e lavori parlamentari), vengono spesso utilizzati dalle forze politiche per sostenere le proprie strutture organizzative.

Nel 2023, FdI ha ricevuto il finanziamento maggiore, con oltre 14 milioni di euro, grazie alla sua predominanza numerica nei gruppi parlamentari. Il Pd ha incassato circa 8,8 milioni di euro, mentre la Lega, pur avendo un numero consistente di parlamentari, ha visto una flessione nei finanziamenti, con un importo inferiore rispetto agli anni precedenti.

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