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Quanti sono gli iscritti al sindacato in Italia? Ecco i “numeri”

In base ai dati forniti dai principali sindacati, circa 1 italiano maggiorenne su 3 dovrebbe essere iscritto a una organizzazione sindacale

L’Italia è una terra di grandi tradizioni, tra cui quella sindacale, che continua a rappresentare senza dubbio un punto di riferimento per milioni di cittadini. Dai lavoratori attivi ai pensionati, l’adesione alle principali sigle sindacali è un fenomeno che interessa una fetta consistente della popolazione. I numeri parlano chiaro, almeno stando a quelli dichiarati dalle stesse sigle sindacali. Inclusi quelli odierni annunciati dalla Cisl, che parla di “boom di iscritti nel 2024”.

LE PRINCIPALI SIGLE SINDACALI DICHIARANO OLTRE 15 MILIONI DI ISCRITTI

Complessivamente, i principali sindacati italiani dichiarano di rappresentare oltre 15 milioni di iscritti. I calcoli sono presto fatti. Cgil: 5,15 milioni di iscritti (anno 2023); Cisl: 4,16 mln (anno 2024); Uil: 2,34 milioni (2023). Poi ci sarebbero quelli di Ugl, Confsal e Cisal. Per l’Unione generale del lavoro, gli ultimi dati a cui si può fare riferimento sono quelli di Wikipedia relativi al 2020: 1.801.000. Anche se ad esempio Fanpage.it più volte negli ultimi tempi ha affrontato il tema dei “presunti numeri gonfiati degli iscritti al sindacato” guidato da Paolo Capone.

Inoltre, in un articolo del Fatto quotidiano del settembre 2023 si legge: “secondo i dati del Ministero del Lavoro (diffusi dalla Uil), quest’ultima vanta 2,3 milioni di iscritti, la Confsal 1,9 milioni, l’Usb 616 mila”. La Confsal, il sindacato dei lavoratori autonomi, con il governo Meloni ha sempre avuto un posto in prima fila al tavolo delle trattative ed è stato pienamente legittimato come interlocutore sindacale. Anche più della stessa Ugl, storico sindacato di destra.

Solo per fare un ultimo esempio, proprio oggi Forza Italia ha organizzato un convegno sulla partecipazione dei lavoratori all’impresa, e tra i relatori troviamo Luigi Sbarra della Cisl e Raffaele Margiotta della Confsal.

Stando a questi numeri, sommando soltanto gli iscritti (tra ufficiali e ufficiosi) di Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Ugl, come detto si superano così i 15 milioni. E bisogna considerare, tra l’altro, che fino a ottobre 2022 i sindacati che avevano aderito al Testo unico sulla rappresentanza, firmato nel 2014, erano 193. La stragrande maggioranza di queste sigle ha pochissimi iscritti.

IN RAPPORTO ALLA POPOLAZIONE MAGGIORENNE, 1 ITALIANO SU 3 DOVREBBE ESSERE ISCRITTO AI SINDACATI

Sommando il totale degli iscritti dichiarati da tutte le sigle (dalle più grandi alle piccole), si può verosimilmente pensare di arrivare potenzialmente anche a 20 milioni di italiani che oggi aderiscono a un sindacato. Stime emerse già in passato. Certo, c’è la possibilità che una persona si iscriva a più di un sindacato. Ipotesi comunque remota.

E’ interessante, a questo punto, confrontare questi numeri con la popolazione generale italiana – che al primo gennaio 2024, secondo l’Istat, registrava 58,9 milioni di persone. Anzi, per una lettura più accurata, bisognerebbe considera solo i cittadini maggiorenni.

In Italia, la popolazione di età inferiore ai 18 anni si aggira intorno ai 9 milioni. Escludendo i minorenni, quindi, restano quasi 50 milioni di cittadini maggiorenni. E qui i numeri assumono una dimensione ancora più rilevante: se ci limitiamo a prendere in considerazione i dati dichiarati soltanto dai principali sindacati, emerge che circa il 33% della popolazione maggiorenne italiana risulta iscritta a una di queste organizzazioni. Una proporzione che, tradotta in termini quotidiani, significa che – almeno sulla carta – un adulto su tre è sindacalizzato. Senza considerare che dai ‘sindacalizzabili’ andrebbero esclusi tutti i datoriali e, nella pratica, anche i professionisti e in buona parte le partite Iva.

Basta guardarsi intorno, seduti con i colleghi in un bar, a una partita di calcio tra amici, in piazza per vedere i pensionati giocare a carte, e – in teoria – ogni tre persone adulte ci dovrebbe essere un iscritto a un sindacato, da Milano fino a un piccolo paesino della Sicilia. Questo dicono i numeri.

C’E’ DISCREPANZA TRA DATI UFFICIALI E QUELLI RIPORTATI DAI SINDACATI?

Certamente, dietro ci sono molte sfumature. Le dichiarazioni ufficiali delle confederazioni sindacali sono talvolta oggetto di dibattito, e non mancano le discrepanze tra i dati ufficiali e quelli riportati dai sindacati stessi. In un articolo del 2023, lavoce.info scriveva: “la ritrosia dei maggiori sindacati a mettere in pratica il testo unico sulla rappresentanza del 2013, che prevedeva, fra le altre cose, la certificazione da parte dell’Inps del numero di iscritti a ogni sindacato a livello nazionale, può indicare una paura di scoprire le reali dimensioni della propria organizzazione in relazione alle altre”. Al netto di queste considerazioni, i numeri raccontano comunque una storia che è sempre stata di alta partecipazione dei lavoratori e dei pensionati alla vita sindacale.

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