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Quel pacchetto sicurezza molto Piantedosi e poco filo-Nordio

Pacchetto Sicurezza

Reazioni e commenti sul cosiddetto pacchetto sicurezza approvato ieri dal Consiglio dei ministri. I Graffi di Damato

La foto ufficiale del “pacchetto di sicurezza” approvato ieri dal Consiglio dei ministri, e costituito da alcuni disegni di legge destinati al percorso parlamentare prima di diventare esecutivi, è sicuramente quella che riprende la premier e i ministri riuniti, prima della seduta del governo, con i rappresentanti delle forze dell’ordine, ben lieti anche dell’aumento degli stipendi che vi è incluso.

La foto non ufficiale, ma non meno emblematica, è quella d’archivio dell’albero di Natale che ogni anno si allestisce nel cortile di Palazzo Chigi. E che oggi immagino al suo posto con l’anticipo di un mese, e quel pacchetto depositato sotto come dono agli italiani comprensibilmente desiderosi di maggiore ordine. O legalità, come ha gridato Il Giornale in prima pagina titolando sull’”ora legale”.

COSA SCRIVONO I GIORNALI SUL PACCHETTO SICUREZZA

Ora legale così spiegata dal direttore Alessandro Sallusti a conclusione del suo soddisfattissimo editoriale: “Di legale in Italia c’è soltanto l’ora, ebbe a dire Roberto Benigni” presumibilmente nelle stagioni nelle quali vige derogando a quella solare. “Non dico che avesse tutti i torti, ma da oggi – ha scritto Sallusti- certamente potremo contare almeno su qualche minuto di legalità in più”, a spese di borseggiatori, truffatori d’anziani, occupanti abusivi di case, autori di blocchi stradali, rivoltosi nelle carceri e via elencando.

Tutto bene, quindi? Alla malora la reazione sicuramene esagerata dell’Unità di Piero Sansonetti con quel titolo rossonero “Più carcere e meno sindacati”. Come fai a non dire che sono fascisti?” Giorgia Meloni e i sui ministri. Ed anche il più contenuto ma ugualmente critico titolo del Foglio contro “il trionfo della forca”? O contro “la faccia feroce” contestata dal giornale di Carlo De Benedetti – Domani – nella sua ultima versione di “radicalità”?

MATTIA FELTRI ATTACCA NORDIO

Poiché ho la fortuna e la buona abitudine di leggere i giornali, e non solo di contribuire a scriverli, diversamente dalla collega giornalista professionista Giorgia Meloni, che ha confidato a Bruno Vespa di non leggerli per non rimanerne “influenzata” nella sua attività di governo, io mi sono fatto convincere a nutrire qualche dubbio dal “Buongiorno” di Mattia Feltri, così diverso per fortuna dal padre Vittorio, che La Stampa ha oggi pubblicato come editoriale.

Egli se la prende, in particolare, col ministro della Giustizia Carlo Nordio – sulla carta, almeno, il più competente in materia, più ancora del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che si è intestato “il pacchetto” – perché si è ormai convertito all’idea, contestata quando faceva il magistrato e insieme l’opinionista, di “inventarsi nuovi reati e, per quelli esistenti, aumentarne le pene”. “A voi – ha concluso Mattia rivolgendosi non più soltanto a Nordio – è consentito fare leggi e poi violarle, tanto non ne pagate le conseguenze, e se le vittime delle vostre violazioni si ribellano, fate altre leggi per bastonarle meglio. E poi lo chiamate stato di diritto”, giustamente tutto al minuscolo.

– Leggi qui tutti i Graffi di Damato

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