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Tutte le reazioni al bando del Mef per i consulenti gratuiti

I commenti di associazioni e politici all’avviso pubblico del Mef di manifestazione di interesse per il conferimento di incarichi di consulenza a titolo gratuito

Consulenza biennale al Ministero dell’Economia… gratis. Come anticipato da Policy Maker, il Mef sta cercando professionisti per “un supporto tecnico a elevato contenuto specialistico” per una “consulenza a titolo gratuito”. La notizia del bando ha sconcertato rete, politici e associazioni di categoria increduli che il governo promotore del decreto Dignità, reddito di cittadinanza e salario minimo, sia lo stesso esecutivo che permetta un avviso di lavoro a titolo gratuito presso un’amministrazione pubblica.

5 ANNI DI ESPERIENZA PER UNA CONSULENZA GRATUITA

Per inviare la domanda, si legge nel documento pubblicato lo scorso 27 febbraio dal dicastero retto da Giovanni Tria, i candidati devono possedere i seguenti requisiti: consolidata e qualificata esperienza accademica e/o professionale documentabile (di almeno 5 anni), anche in ambito europeo o internazionale, negli ambiti tematici del diritto societario, bancario, pubblico dell’economia o dei mercati finanziari o dei principi contabili e bilanci societari; lingua inglese fluente.
Il professionista che ambisce all’incarico dovrà dunque esibire un curriculum di un certo livello insomma, per occuparsi di “tematiche complesse attinenti al diritto – nazionale ed europeo – societario, bancario e/o dei mercati e intermediari finanziari in vista anche dell’adozione e/o integrazione di normative primarie e secondarie ai fini”. Rigorosamente senza retribuzione.

ALESSANDRUCCI (COLAP): “SE NEMMENO LE ISTITUZIONI RISPETTANO LA DIGNITÀ DEI PROFESSIONISTI NON SAPPIAMO PIÙ A CHI RIVOLGERCI”

“Se anche le istituzioni non rispettano la dignità dei professionisti giustificando il lavoro gratuito, non sappiamo davvero più a chi rivolgerci” commenta Emiliana Alessandrucci, presidente del Colap Coordinamento Libere Associazioni Professionali. “Sono richieste professionalità altamente qualificate per un impegno di durata biennale con l’esclusione di ogni onere a carico dell’amministrazione. La tutela dei compensi – fa notare Alessandrucci – è garantita già dall’articolo 36 della Costituzione. Ciò non bastasse, la legge di bilancio del 2018 ha introdotto una specifica norma che impone a clienti cosiddetti forti di corrispondere un compenso equo, commisurato alla quantità e alla qualità della prestazione offerta”. “Questo precetto – avverte – vale ancora di più per la pubblica amministrazione, non solo perché espressamente citata nella norma sull’equo compenso, ma anche per l’importanza del suo ruolo per i lavoratori autonomi e per l’esempio che può dare anche agli altri potenziali clienti. Ci aspettiamo al più presto una rettifica e la conseguente cancellazione della manifestazione di interesse”.
 

FRATOIANNI (SI): “POI CI LAMENTIAMO DELLA CONDIZIONE DEI LAVORATORI IN ITALIA”

“Al Ministero dell’Economia cercano qualificati consulenti a titolo gratuito, e il bando si concluderà fra pochi giorni. Poi ci lamentiamo della condizione dei lavoratori in Italia”. È la considerazione del segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali pubblicata su Facebook. “Se persino i ministeri spacciano per grandi opportunità le consulenze gratuite, figuriamoci cosa succede nel resto del Paese, in silenzio. La cosa più rivoltante è però che per i loro consulenti i soldi si trovano. Lo staff di Salvini costa almeno 700mila euro di soldi nostri. Quello di Di Maio addirittura 1.2 milioni”.

https://www.facebook.com/Fratoianni/posts/1842643729172847

FERRO (FI): “IL GOVERNO DEL REDDITO DI CITTADINANZA DA UN LATO E PROFESSIONISTI QUALIFICATI SENZA COMPENSO DALL’ALTRO”

“Vorrei capire quali siano la logica e l’obiettivo che di chi al Mef ha concepito il bando per consulenze gratis. Questo è il governo che da un lato apre la corsa alle illusioni con il reddito di cittadinanza e dall’altro chiede a professionisti qualificati per lo più giovani, meritevoli e capaci, di lavorare senza compenso”. Ha dichiarato il senatore di Forza Italia Massimo Ferro. “Il messaggio sottostante di questa vicenda è non studiate, non impegnatevi, non fate master o corsi all’estero perché al massimo lavorate ‘a gratis’ per il Mef. Anzi, rimanete pure sul divano a chattare e a bighellonare che a voi pensa il reddito di cittadinanza”.

L’IRONIA DEL WEB

Una volta diffusa dai media mainstream, la notizia ha scatenato l’ironia (e non solo) della rete. L’hashtag #Mef accompagnato da quello #gratis sono rimbalzati su Twitter nelle ultime 24 ore. 
“Una parte della dignità del #lavoro è caratterizzata dal giusto compenso. Fa strano che il #Mef, dicasi Ministero dell’Economia e Finanze, cerchi brillanti professionisti per 2anni di consulenze senza retribuzione” ha cinguettato un utente in rete. Seguito da “un paese allo sbando” e chi si domanda come #salariominimo e lavoro gratis al #mef facciano a stare insieme.
Per il momento, nessuna dichiarazione è giunta dal dicastero di XX Settembre.

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