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Referendum e regionali, l’analisi del voto di Dino Amenduni

Scheda Elettorale Referendum Regionali Analisi

Stravincono i governatori uscenti, perdono i leader che amano alzare i toni: è il momento della stabilità e dell’equilibrio?

Non c’è stato alcun effetto visibile del voto amministrativo sul referendum. Il successo del sì è stato piuttosto omogeneo e la tendenza, al massimo, è geografica: il sì ha vinto di più al Sud e dentro questo risultato va visto (come sempre, che piaccia o meno) un sentimento di rivalsa verso una classe politica trasversalmente percepita come incapace di risolvere i problemi;


Bisogna resistere alla tentazione di dire che chi ha votato no è di sinistra e chi ha votato sì è di destra. Cito un dato: in Veneto, nella regione in cui Zaia ha preso il 76.7%, il no ha ottenuto la percentuale più alta. A resistere a questa tentazione dovrebbero essere prima di tutto Salvini e Meloni, ma mi pare che non ci stiano riuscendo;


Complementare: è difficile che il M5S possa intestarsi in via esclusiva il successo del sì al referendum visto che gli elettori chiamati a votare alle regionali hanno, contemporaneamente, punito il MoVimento, in alcuni casi in modo molto severo;


I governatori uscenti (Toti, Zaia, De Luca, Emiliano) hanno stravinto. È un possibile effetto-Covid nell’accezione più larga del termine: dopo anni in cui ha prevalso il cambiamento per il cambiamento come spinta al voto, ora forse si sente un bisogno maggiore di stabilità. Il periodo è molto difficile e lo sarà ancora per molto tempo. Bisognerà capire se la riduzione della sensualità del ‘cambiare tutto’ durerà a lungo o è legata alla pandemia e ai suoi effetti;


Il progetto della Lega nazionale subisce una bella battuta d’arresto: in Puglia non arrivano al 10%, in Campania superano di poco il 5%. Questo dato, unito al trionfo della lista Zaia rispetto alla Lega in Veneto, pongono seri problemi alla leadership di Salvini (come sono veloci i cicli della politica…)


Sulla Puglia mi concedo una digressione da Io, Professione Mitomane: un mese fa avevo scritto questa analisi con tanto di indicazione del possibile vincitore. In questi giorni ho costantemente visto sondaggi che avrebbero smentito quasi del tutto ciò che ho scritto, alla fine è andata più o meno come immaginavo (anzi, Emiliano ha vinto con un margine ancora maggiore rispetto alle previsioni) e, inoltre, Fratelli d’Italia ha superato la Lega;


Italia Viva supera il 5% solo in Campania e, numeri alla mano, non è decisiva nelle affermazioni di Giani e De Luca. Inoltre non entra nei consigli regionali laddove ha corso da sola;


La critica più frequente rivolta a Zingaretti (me incluso) è che sia troppo timido politicamente. A questo giro, però, vince lui e vince il PD. Che sia il tempo delle leadership non urlate? Se ne parla da anni, bisognerà aspettare le politiche per rispondere a questa domanda, però una prima indicazione interessante potrebbe arrivare da questo turno di regionali.

Articolo pubblicato sul profilo Medium di Dino Amenduni

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