Il candidato antisistema Riccardo Szumski centra il seggio al Consiglio regionale veneto con un risultato sorprendente. Ecco chi è
Tra le poche sorprese delle elezioni regionali, c’è sicuramente l’exploit di uno dei candidati outsider che correvano in Veneto: si tratta del leader di “Resistere Veneto”, il sindaco e medico Riccardo Szumski, che supererà la soglia di sbarramento del 3% – le ultime proiezioni parlano di una forchetta di consensi tra il 4,8% e il 6,6% – e accederà sicuramente alla ripartizione dei seggi, con la possibilità di portare almeno un altro candidato con sé in Consiglio.
CHI È RICCARDO SZUMSKI
Riccardo Szumski è nato a Bernal, in Argentina, il 29 aprile 1952, da una famiglia di origini polacche. In passato vicino alla Lega, oggi è un fervente sostenitore delle istanze “venetiste”, che propugna fuori dal solco e in contrapposizione al Carroccio.
Autodefinitosi “free vax”, sarebbe medico di base, sebbene su di lui penda una radiazione dall’Albo contro cui ha presentato ricorso e pertanto è stata sospesa.
Già sindaco di Santa Lucia di Piave (Treviso), negli ultimi anni si è trasformato nell’icona di una galassia di cittadini resistenti e scettici verso le misure adottate durante la pandemia: da qui la sua visibilità nazionale e la nascita del movimento politico «Resistere Veneto».
Da amministratore locale Szumski ha costruito la propria immagine su pratiche di vicinato e campagne sul territorio, passando da consigli comunali e iniziative locali a una candidatura regionale che — secondo la sua stessa narrativa — nasce «dal basso», con la raccolta di decine di migliaia di firme per poter partecipare alla competizione elettorale.
LA VICENDA DELL’ORDINE DEI MEDICI E LA POSIZIONE “FREE VAX”
Szumski è noto per le posizioni assunte nella fase più acuta della pandemia: ha sostenuto cure domiciliari alternative e si è schierato contro l’obbligo di certificazioni sanitarie come il green pass. Questo gli è costato procedimenti disciplinari che si sono conclusi con la radiazione dall’albo dei medici, provvedimento che il candidato ha impugnato e su cui ha aperto ricorsi.
LA CAMPAGNA ELETTORALE: DALLE SALE PARROCCHIALI A VENEZIA
La campagna di Szumski è stata volutamente low profile e radicata nel contatto diretto: incontri in sale parrocchiali, circoli, ristoranti di provincia e una rete di volontari che raccoglie sostenitori e tessere.
Ha raccontato di incontri lunghi, adesioni spontanee e donazioni minime: «i nostri fondi sono questi», ha detto, indicando la natura popolare e volontaria dell’organizzazione. Per chiudere la campagna ha scelto gesti simbolici e una «passeggiata» a Venezia invece dei tradizionali comizi.
LA QUERELLE SUL SIMBOLO
A fine ottobre la lista «Resistere Veneto» è stata coinvolta in un contenzioso sul simbolo (un leone alato), con un ricorso presentato a Verona che denunciava somiglianze con marchi preesistenti.
La questione è stata giudicata e risolta positivamente per Szumski: la contestazione sul simbolo è stata superata e la lista è stata ammessa alla competizione, evitando così un colpo di scena tecnico prima del voto.
Fonte immagine: pagina Facebook di Riccardo Szumski

