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Regione Puglia, i consiglieri si regalano 9 milioni

M5s

Luci e ombre sulla scelta dei consiglieri pugliesi di assegnarsi 7.100 euro all’anno con effetto retroattivo dal 2013. Tutte le forze politiche d’accordo

Il Consiglio regionale pugliese durante l’ultima seduta ha approvato un emendamento che ripristina l’assegno di fine mandato per i consiglieri e gli assessori regionali. Queste liquidazioni costeranno alla Regione circa 9 milioni di euro.

L’indennità era stata abolita, insieme ai vitalizi, nel 2012 durante la legislatura di Nichi Vendola, adesso l’emendamento è stato voluto da tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione – compreso il M5s (che in passato è stato contrario sia al vitalizio che alla liquidazione).

LE CIFRE

In Puglia ci sono 50 consiglieri regionali, con un’aggiunta di 10 assessori più il presidente. L’indennità lorda annuale pro capite è di 7.100 euro, mentre l’indennità lorda di fine mandato pro capite è di 35.500 euro. L’indennità complessiva lorda a legislatura per 50 consiglieri è dunque di quasi 9 milioni di euro (8.875.000).

Con questo emendamento le indennità sono retroattive dal 2013.

LE CRITICHE

“I tempi sono davvero duri per tante famiglie e il Covid non ha certo migliorato la situazione. Destra, sinistra e farisei senza stelle” protestano, come riportato dal Corriere del Mezzogiorno, ex consiglieri come Mario Conca, pentastellato uscito dal gruppo durante la scorsa legislatura.

La consigliera grillina Antonella Laricchia, assente in Aula, grida allo scandalo: “Non sapevo nulla. Non ci posso credere. Un bruttissimo segnale e una scelta vergognosa”. “Ha tutta l’aria di essere una cosa fatta apposta approfittando del fatto che l’attenzione cala prima della sospensione estiva. Sono sdegnata”, ha concluso Laricchia.

I PROMOTORI DELL’EMENDAMENTO

Tutti i partiti coinvolti, dal Pd a Fratelli d’Italia, si sono giustificati sostenendo che cancellare l’assegno di fine mandato e i vitalizi nel 2012 sia stato “un mero errore”.

Questo perché una forma di liquidazione – si giustificano i sostenitori dell’emendamento – è prevista da tutte le istituzioni, dal Parlamento nazionale a quello europeo. “Fa parte dei ruoli rivestiti – dicono – oltretutto ci sono tanti consiglieri che dopo l’elezione trascurano o chiudono le proprie attività professionali”.

Grazia Di Bari, capogruppo del M5s in Regione, non vuole sembrare incoerente e spiega la decisione del suo partito: “Per noi del M5s sarà ridotto come avviene per le indennità che percepiamo da consigliere. Abbiamo il massimo rispetto per i soldi dei pugliesi”.

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