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Renato Brunetta al Cnel? Ci siamo
La nomina dell’ex ministro della Pubblica amministrazione è una possibilità sempre più concreta
Renato Brunetta guiderà il Cnel, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro. Un nuovo ruolo, sempre più probabile per l’ex ministro della Pubblica amministrazione.
BRUNETTA VERSO LA NOMIINA A CAPO DEL CNEL
“Definito da molti come «perfetto» per ricoprire la carica più alta dell’organo costituzionale. Non un parcheggio per pensionati: il Cnel si occupa anche del Pnrr”, scriveva due giorni fa L’Espresso.
Mentre sul Tempo, già il 5 febbraio Luigi Bisignani scriveva che il forzista sarebbe potuto finire anche in lista per i papabili di Palazzo Chigi alla Banca d’Italia.
A due settimane di distanza, però, la strada verso il Cnel è ancora la pista più concreta e sembrerebbe in via di realizzazione. Come riporta oggi Il Fatto Quotidiano, “lui tiene la bocca cucita, ma è cosa fatta o quasi. Renato Brunetta è pronto a tornare in prima linea ai posti di comando e che importa se dovrà ringraziare gli arcinemici dell’esecutivo Draghi e quindi in teoria anche suoi”.
– Tutte le nomine in ballo, Lega e Forza Italia si attivano
E così, a lasciargli il posto è Tiziano Treu (Pd) che guida il Cnel dal 2017. Eventi pubblici, permanenza rinnovata in Forza Italia e attivismo social: i mesi di Brunetta dalla fine del Governo Draghi sono passati così.
IL PROFILO (E LA NOMINA CHE SI AVVICINA)
Renato Brunetta, veneziano classe 1950, è stato eurodeputato dal 1999 al 2008, deputato dal 2008 al 2022 e ministro per la Pubblica amministrazione anche dal 2008 al 2011 oltre che nell’esecutivo che ha chiuso la legislatura precedente a quella in corso.
Adesso, l’incarico al Cnel è vicino. “Del resto la norma appena varata per volontà del governo che consente di attribuire incarichi negli alti ranghi dell’amministrazione statale (con annesso lauto stipendio) a dispetto dell’età degli interessati potrebbe fare proprio al caso dell’ex ministro”, specifica il quotidiano pentastellato diretto da Marco Travaglio.
Brunetta, d’altronde, è stato membro decennale del Consiglio. “La Relazione del Cnel riconosce l’investimento sul capitale umano pubblico avviato con decisione nel 2021 e proseguito nel 2022 con il lancio di un grande piano strategico di formazione per tutti i dipendenti pubblici”, commentò l’ex ministro sulla relazione annuale presentata ad aprile scorso. Chissà che per la prossima il capo del Cnel non sia proprio lui.