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Rete, ruolo Agcom e criteri incentivazione. Gli emendamenti 5 Stelle e Lega

Antitrust Rete Unica

L’emendamento al dl Fisco del pentastellato Emiliano Fenu non lascia dubbi e modifica gli articoli 50 bis e ter del Codice delle Comunicazioni elettroniche

Sarà l’Agcom a guidare lo scorporo di Tim? Uno degli emendamenti del pacchetto di quattro firmati dal relatore al dl Fisco, Emiliano Fenu (M5s) in commissione Finanze al Senato, non lascia dubbi: il provvedimento modifica gli articoli 50 bis e ter del Codice delle Comunicazioni elettroniche e mira a potenziare il ruolo dell’Autorità negli investimenti nella banda ultralarga con un impatto, naturalmente, su Tim e Open Fiber.

COSA DICE L’EMENDAMENTO

La proposta di modifica (Qui il testo anticipato dal Corriere delle Comunicazioni) stabilisce che l’Agcom “può indicare uno schema di eventuale aggregazione volontaria dei beni” relativi alle reti di accesso appartenenti a diversi operatori in un soggetto giuridico “non verticalmente integrato”, volto a massimizzare lo sviluppo di investimenti efficienti in infrastrutture nuove e avanzate a banda ultralarga, considerando anche le possibili “inefficienze” come la duplicazione degli investimenti. In caso di attuazione dello schema da parte degli operatori, l’Agcom determina dei meccanismi incentivanti di remunerazione del capitale investito. Naturalmente nel caso Agcom scelga la “separazione” il progetto dovrà essere sottoposto al vaglio della Commissione europea.

SUBEMENDAMENTO DELLA LEGA CHIEDE TEMPI CERTI

In serata è intervenuto un subemendamento presentato dalla Lega (a firma di Massimiliano Romeo) al Dl fiscale che corregge parzialmente la proposta di modifica di Fenu chiedendo di dare “tempi certi al piano per la rete unica” per eliminare qualsiasi frenata alla rete di Open Fiber. Ma anche per stralciare il riferimento alla forza lavoro dell’impresa separata nel determinare gli incentivi di Agcom e di inserire un piano triennale di investimenti per evitare che il costo dell’aggregazione si riversi in bolletta.

STARACE: TUTTO QUELLO CHE FAVORISCE MISSIONE OPEN FIBER CI PIACE

“La situazione è che Open Fiber è una società che ha una missione semplice, quella di cablare a costi competitivi e velocemente, con una grande granularità, il Paese. Tutto quello che favorisce questa missione ci piace, tutto il resto non lo sappiamo”, ha detto Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale Enel rispondendo alle domande degli analisti sullo stato delle politiche attorno alla rete a banda ultralarga in Italia, proprio alla luce dell’emendamento M5S alla Manovra, nel corso della presentazione del Piano strategico 2019-2021 alla comunità finanziaria a Milano

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