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Riecco Berlusconi

Berlusconi

Silvio Berlusconi è tornato a casa, attrezzata come una mezza clinica. I Graffi di Damato

 

Silvio Berlusconi è dunque tornato a casa, nella sua villa di Arcore nel frattempo attrezzata come una mezza clinica per tenerlo in sicurezza, come nell’ospedale milanese dove è rimasto ricoverato per 45 giorni, alcuni dei quali in terapia intensiva. E, appena tornato, come nelle sue abitudini si è messo a diffondere compiacimento e ottimismo. “Dopo il buio ho vinto ancora”, ha annunciato. Al Tempo di Roma, quello degli Angelucci che hanno appena comperato anche Il Giornale acquistato in anni ormai lontani dal Cavaliere giusto per avere la soddisfazione, l’orgoglio e anche l’ansia di essere l’editore di un mostro sacro e imprevedibile come Indro Montanelli, gli hanno addirittura fatto promettere in una specie d vignetta fotografica in prima pagina di riportare “il sole” ovunque. Anche nell’Emilia-Romagna sommersa dall’acqua, che continua a cadere, e dal fango. Magari, gliene sarebbero grati davvero da quelle parti, non tanto da sommergerne poi il partito di voti alla prima occasione ma sicuramente per contribuire a quella mezza beatificazione in vita che l’ex presidente del Consiglio si è procurato nell’ultimo ricovero al San Raffaele, facendo dichiaratamente commuovere anche vecchi avversari e critici.

Solo Il Fatto Quotidiano, il solito giornale di Marco Travaglio, ha cercato di guastare al Cavaliere la festa del ritorno a casa con quel titolo, nascosto però all’interno in un sussulto di generosità del direttore, in cui a “Silvio dimesso dall’ospedale” si accompagnano i “forzisti in lotta tra correnti”. Le quali certamente esistono nel partito della monarchia pur assoluta e irripetibile del Cavaliere, ma francamente non ne sono l’esclusiva, visti la confusione, i litigi, le risse e simili che si vedono e si sentono nelle altre formazioni politiche. E ciò a cominciare naturalmente dall’aspirante terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi, che avrebbe dovuto essere la più lunga spina nel fianco sia del Partito Democratico sia e forse ancor di più di Forza Italia.

Il primo, anzi la prima, che ha voluto rallegrarsi pubblicamente del ritorno di Berlusconi a casa è stata dal lontanissimo Giappone Giorgia Meloni, partecipe del G7 fra uomini che la sovrastano fisicamente in quelle immagini impietose dei summit internazionali ma cominciano ad abituarsi a considerare una “grande” anche lei, Che è ben salda alla guida di un governo destinato a durare per tutta la lunghezza ordinaria della legislatura. In passato ciò è toccato a pochi presidenti del Consiglio, fra i quali Aldo Moro e proprio Berlusconi nella cosiddetta seconda Repubblica.

All’inizio proprio di questa legislatura il Cavaliere apparve insofferente per lo spazio saputosi conquistare nel suo centrodestra dalla Meloni, sino a rovesciarne il nome in destra-centro. Ma poi, notoriamente concavo e convesso, si è abituato pure lui ai nuovi equilibri, pur vantandosi di rimanere “la spina dorsale” della coalizione, come dice ogni volta che registra un videomessaggio.

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