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Rientro a scuola: la missione impossibile di Azzolina e Arcuri

Cts Azzolina Arcuri Scuola

Il rientro a scuola è previsto per il 14 settembre e la gara per i banchi a prova di distanziamento sociale si chiude il 30 luglio. Le aziende dovrebbero produrre circa 3 milioni di banchi in 23 giorni (cosa che richiederebbe 5 anni)

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ribadisce che il rientro a scuola sarà il 14 settembre e chiede collaborazione a tutti. La polemica, che ormai investe quotidianamente la scuola, secondo Azzolina “serve solo a terrorizzare” i genitori degli studenti. La ministra ha poi aggiunto: “Non è possibile fare didattica a distanza per tutti gli ordini di scuola al di sotto dei 14 anni, perché creerebbe problemi enormi alle famiglie”.

LA RICHIESTA DEL MINISTRO

La ministra aveva annunciato il bando europeo per l’acquisto di circa 3 milioni di banchi per le scuole, di cui si sarebbe occupato il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. Si stima che siano necessari fino a 1,5 milioni di banchi monouso singoli e fino a 1,5 milioni di banchi di tipo più innovativo per garantire il distanziamento in vista della riapertura delle scuole il 14 settembre. Sui banchi singoli, la ministra afferma: “I banchi di ultima generazione servono per la scuola secondaria, di primo e secondo grado. Non si parla solo di distanziamento, ma di un nuovo metodo di far didattica”. I nuovi banchi, testati in tv dalla ministra, sono delle sedie mobili, con attaccato un piccolo pianale su cui si può scrivere. Questa soluzione dovrebbe permettere agli alunni di rimanere distanti, senza occupare troppo spazio. “Purtroppo finora non si era mai investito nulla in Italia sugli arredi scolastici”, aggiunge in proposito Azzolina. Ora la gara pubblica è stata indetta da Arcuri, la cui scadenza è prevista per il 30 luglio, i contratti dovranno essere firmati entro il 7 agosto e l’azienda che si aggiudicherà la gara dovrà assicurare la consegna dei banchi entro il 31 agosto. Il bando – pubblicato sui siti della Presidenza del Consiglio, del Commissario straordinario, dei ministeri della Salute, dell’Istruzione e su quello della Protezione Civile – contiene i criteri sulla base dei quali le offerte saranno valutate secondo una procedura concorrenziale, trasparente e accelerata. Inoltre verrà considerato il prezzo per ciascuna tipologia richiesta che sarà ovviamente dettato dal mercato.

LA RISPOSTA DEI PRODUTTORI

Assufficio di FederlegnoArredo e Assodidattica, aziende del settore a cui aderiscono i produttori e i distributori italiani dell’arredo scolastico ed educativo per il 95% del fatturato nazionale, rispondono che la richiesta di Arcuri e Azzolina è una missione impossibile. Se il bando scade il 30 luglio e i contratti vengono firmati il 7 agosto, pur contando i festivi, le aziende avrebbero a disposizione 23 giorni per produrre e garantire la consegna entro il 31 agosto. Si tratta di una produzione che normalmente avverrebbe in almeno 5 anni. “Leggendo il bando di gara indetto dal commissario Arcuri per l’acquisto di banchi monoposto e sedute destinati alle scuole italiane viene da chiedersi se, prima di stenderlo, qualcuno si sia posto il problema dei tempi”. Per le aziende i numeri garantiscono che il bando andrà sicuramente deserto. “Nella migliore delle ipotesi – indicano le due associazioni – la capacità produttiva attuale potrebbe arrivare a 120.000 pezzi consegnati entro fine settembre, a patto che siano disponibili pannelli, tubolari, insomma tutti i componenti che concorrono alla realizzazione dei prodotti oggetto del bando. A tutto ciò si aggiunga che anche la consegna e la messa in loco degli arredi è in capo ai fornitori. È evidente che siamo stati messi davanti a una missione impossibile che avrà due gravi conseguenze. I ragazzi non potranno avere i nuovi banchi con ricadute sull’avvio dell’anno scolastico e le procedure di gara regolarmente in corso o addirittura già vinte saranno bloccate, pertanto i quantitativi su cui le aziende avevano già predisposto un piano di produzione adeguato alle tempistiche richieste dalle stazioni appaltanti, non saranno consegnati”.

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