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Rifiuti a Roma, perchè il cda Ama si è dimesso

Roma Commissioni Speciali

 E’ il settimo cambio al vertice in 3 anni per Ama

 

 

Si è dimesso il consiglio di amministrazione di Ama, l’azienda dei rifiuti di Roma.

Luisa Melara, presidente, Paolo Longoni, amministratore delegato, e Massimo Ranieri, consigliere d’amministrazione, erano stati scelti da Virginia Raggi e si erano insediati il 19 giugno (poco più di 100 giorni), dopo che il precedente board era stato rottamato sempre dal sindaco di Roma con rilevanti strascichi polemici. Andiamo per gradi.

I MOTIVI DELLE DIMISSIONI

Partiamo dalle motivazioni del nuovo scontro. Al centro del contendere, ancora una volta, c’è il bilancio 2017 di Ama, con i 18,3 milioni di euro, crediti vantati sui servizi cimiteriali (già motivo delle dimissioni dell’ex consiglio di amministrazione presieduto da Lorenzo Bagnacani). Neanche la collocazione dei 18 milioni in un ‘fondo rischi’ ha evitato la rottura con l’amministrazione comunale.

UNA ROTTURA ANNUNCIATA

In realtà, la rottura non stupisce affatto. Il Campidoglio, già sabato scorso, aveva chiarito che Roma Capitale non avrebbe approvato “mai un bilancio che sia redatto in maniera non corretta e contenga valutazioni di trattamento contabile già in precedenza non avallate dal Comune”.

I 18 MILIONI DI CREDITO

I 18 milioni “sono soldi dei cittadini romani che Ama aveva incassato in più rispetto alla somma prevista nel contratto di servizio con il Comune, senza alcuna giustificazione. Soldi che dovevano essere restituiti ai cittadini e quindi ritornare nelle casse del Comune per poter essere gestiti nell’interesse pubblico, così come Ama aveva riconosciuto nel 2017 riversandoli all’Amministrazione. Non risulta dunque alcun credito che possa essere vantato da Ama su tale somma”, aveva anche rivendicato il Comune di Roma.

Estratto di un articolo pubblicato su Start Magazine, qui l’articolo completo. 

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