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Riforma Cartabia, come cambia il processo penale

Giustizia Riforma Cartabia

La Riforma Cartabia prevede ora un cuscinetto per i primi tre anni di applicazione durante i quali la durata del processo d’Appello si estende di un anno e quella del processo per Cassazione di sei mesi. Inoltre, non scatteranno tagliole per i reati di criminalità organizzata, scambio politico mafioso, associazione finalizzata allo spaccio, violenza sessuale e reati con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico

Al termine di un Consiglio dei Ministri molto teso, in cui inizialmente i rappresentanti dei 5 Stelle non erano presenti perché attendevano l’ok di Giuseppe Conte (impegnato a trovare la quadra con gli onorevoli grillini), il governo di Mario Draghi è riuscito a licenziare, nuovamente all’unanimità, la cosiddetta riforma Cartabia, dal nome della Guardasigilli proponente, Marta Cartabia. Rispetto alla precedente bozza, approvata due volte all’unanimità dal governo, la riforma del processo penale ora presenta alcune modifiche.

LE NOVITÀ DELLA RIFORMA CARTABIA

si prevede che per i primi tre anni di applicazione della riforma, la durata del processo d’Appello si estende per un ulteriore anno e quella del processo per cassazione di ulteriori sei mesi;

si prevede che per taluni reati, in particolare per i reati di associazione mafiosa, scambio politico mafioso, associazione finalizzata allo spaccio, violenza sessuale e reati con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico, i giudici di Appello e di Cassazione possano con ordinanza, motivata e ricorribile in Cassazione, disporre l’ulteriore proroga del periodo processuale in presenza di alcune condizioni riguardanti la complessità del processo, il numero delle parti e delle imputazioni o per la complessità delle questioni di fatto e di diritto. Per i reati aggravati di cui all’articolo 416 bis, primo comma, la proroga può essere disposta per non oltre due anni.

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