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Riforma fiscale, fibrillazioni leghiste. Revisione Irpef e Ires, riordino Iva

Riforma Fiscale

Dieci articoli per fare da cornice alla riforma fiscale voluta da Bruxelles. Ma la Lega rischia di far saltare l’accordo sulla delega al governo. Franco: “Pressione fiscale relativamente elevata, urge razionalizzare il sistema e semplificarlo. La progressività del sistema resterà. Imu torni agli enti locali”

Il primo Cdm post voto, il trentanovesimo dell’era Draghi, non parte affatto in discesa. Lo si capisce nel primo pomeriggio, quando le agenzie battono la notizia che il ministro Massimo Garavaglia, che rappresenta la Lega al tavolo di Palazzo Chigi, al posto di Giancarlo Giorgetti, ha lasciato in anticipo la riunione per poter “approfondire” il testo della riforma. La Lega si riunisce insomma in conclave e il Consiglio dei ministri è destinato a durare un po’ più del dovuto (finendo verso le 16:30).

Allo stesso modo, la conferenza stampa del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, insieme al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, per spiegare al Paese le novità della riforma fiscale, fissata forse con troppo ottimismo alle 16, viene rimandata.

La bozza di delega al governo per attuare la riforma fiscale chiesta da Bruxelles (è uno dei punti del PNRR, quindi senza l’attuazione rischieremmo di perdere i fondi del Next Generation Eu) si compone di soli 10 articoli, ma sono di portata davvero ampia, per permettere al governo di avere i dovuti margini di manovra.

Secondo quanto ha potuto visionare Policy Maker, ricomprendono la revisione dell’Irpef e dell’Ires passando per la razionalizzazione dell’Iva. Fin qui tutto bene, specie tra le file del centrodestra: i berlusconiani in particolare avevano le tre imposte nel mirino da anni. I problemi, però, sorgono all’articolo sulla modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e la revisione del catasto di fabbricati. Sul punto Lega e Fora Italia sono pronte a dar battaglia, anche se il presidente del Consiglio ha più volte spiegato che la riforma fiscale non porterà nuove tasse: “la mappa geografica del Paese – ha detto qualche giorno fa Draghi – non coincide da tempo con quella catastale”. “Non una riforma, ma una revisione per adeguare le rendite” al netto di imposte invariate, ha spiegato oggi il premier.

In conferenza stampa Draghi ha detto: “È una legge generale che andrà riempita dai decreti delegati sui quali ci saranno ulteriori elementi di confronto, così come la stessa legge delega sarà oggetto del confronto parlamentare. Il governo non ha l’ultima parola sul fisco e i tempi saranno lunghi”. Franco: “Nostro sistema disegnato 50 anni fa, serve un aggiornamento. La collaborazione tra Parlamento e governo sarà essenziale pe riordinare la materia: Irpef e Iva resteranno ma verranno riconsiderati. Il nostro sistema è complesso: si mira a semplificarlo con l’eliminazione dei micro-tributi”.

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