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Riforme, perché è rimasta la clausola anti-ribaltone

Riforme Meloni

Il Cdm approva il ddl sulle riforme del governo. Meloni avrebbe preferito il voto in caso di dimissioni del premier di turno, ma alla fine rimane la tanto contestata norma anti ribaltone. Ecco tutti i dettagli

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al ddl di riforma costituzionale voluta dal governo Meloni. Rimane la tanto contestata clausola anti-ribaltone, per cui c’è la possibilità di sostituire il premier ma solo con un altro parlamentare della maggioranza e rispettando il programma. Conclusa quindi l’era dei governi tecnici. Non vengono toccate – è l’annuncio dato in conferenza stampa – le competenze del Presidente della Repubblica.

Obiettivo del ddl di riforma costituzionale è quello di dare stabilità e durata ai governi e di restituire voce ai cittadini. Ribattezzata la “riforma delle riforme”, secondo la premier Meloni consentirà all’Italia di “entrare nella Terza Repubblica”.

“BASTA GIOCHI DI PALAZZO, ORA DECIDONO I CITTADINI”

La proposta di riforma costituzionale introduce l’elezione diretta del presidente del Consiglio, a suffragio universale, contestualmente all’elezione delle Camere. Si rinvia alla legge elettorale la responsabilità di garantire una maggioranza: attraverso un premio assegnato su base nazionale che assicuri al partito o alla coalizione dei partiti collegati al presidente del Consiglio la maggioranza dei seggi parlamentari

Nelle intenzioni del governo si garantisce:
• il rispetto del voto popolare – “mettendo fine a ribaltoni, giochi di palazzo e governi tecnici” o “passati sulla testa dei cittadini”, ha spiegato la premier Meloni;
• garantire che governi chi è stato scelto dal popolo con stabilità
clausola anti ribaltone, possa essere sostituito solo da un parlamentare della maggioranza e solo nel proseguire il programma di governo con cui è stato eletto.

CON LE RIFORME “NON TOCCHIAMO LE COMPETENZE DEL CAPO DELLO STATO”

“Il ruolo del presidente della Repubblica è di assoluta garanzia e noi – ha sottolineato Meloni in conferenza stampa – abbiamo deciso di non toccarne le competenze, salvo l’incarico al presidente del Consiglio” che viene eletto.

FINE DEI GOVERNI TECNICI E STOP SENATORI A VITA

Il premier può essere sostituito solo da un parlamentare. Quindi fine dei governi tecnici. “Non ci sarà più la possibilità di fare maggioranze arcobaleno” ha detto Meloni. Confermato lo stop ai senatori a vita, fatto salvo per gli ex presidenti della Repubblica e gli attuali senatori a vita.

MELONI: “PREMIERATO LA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE”

“Questa è la madre di tutte le riforme che si possono fare in Italia. Quando i governi vanno a casa dopo un anno e mezzo c’è una debolezza. Io credo che sia una riforma fondamentale. E’ una priorità. Quello che non funziona nel sistema è l’orizzonte di legislatura” che è troppo breve. Inoltre “l’assenza di stabilità ha creato un problema di credibilità internazionale, nelle nostre interlocuzioni”.

MELONI: “NON VOGLIAMO IMPORRE LE RIFORME, RACCOLTI I SUGGERIMENTI”

“Il testo raccoglie i suggerimenti raccolti durante il confronto sia con la maggioranza sia con l’opposizione, sia con la società civile”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni durante la conferenza stampa sulla riforma costituzionale. Meloni ha auspicato un “provvedimento che possa incontrare il più ampio consenso” e che – dice – “non vogliamo imporre”.

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