Secondo il Financial Times, Alberto Nagel sarebbe a un passo dal lasciare l’incarico di ad di Mediobanca
L’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, sarebbe pronto a rassegnare le dimissioni, mentre Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS) si avvicina al controllo di fatto della banca milanese: secondo fonti citate dal Financial Times l’intero consiglio è intenzionato a dimettersi nella riunione del 18 settembre, con effetto pratico solo dopo la nomina del nuovo management.
MPS VICINISSIMA A MEDIOBANCA
La vicenda segna una delle pagine più importanti del recente riassetto del credito italiano: dopo il fallimento della strategia difensiva di Mediobanca (tra cui il mancato rinnovo dell’offerta su Banca Generali), MPS ha rilanciato l’offerta pubblica aggiungendo un corrispettivo in contanti e ha superato la soglia minima di adesione fissata, raggiungendo una partecipazione che gli consente di esercitare un controllo di fatto sulla governance di Piazzetta Cuccia.
SI CHIUDE L’ERA NAGEL?
Alberto Nagel è approdato alla guida di Piazzetta Cuccia nel 2008, guidando la trasformazione di Mediobanca da tradizionale cassaforte di partecipazioni verso un gruppo bancario diversificato con forti ambizioni nel wealth management, nella corporate & investment banking e nell’espansione internazionale.
Un cambio di modello che ha trovato espressione nel piano strategico 2014–16 e nella progressiva dismissione di partecipazioni storiche per liberare risorse da investire nella crescita.
Negli anni successivi Nagel ha cercato di consolidare questa nuova identità -culminata nel tentativo di acquisire Banca Generali per rafforzare la piattaforma di gestione patrimoniale – ma la strategia difensiva non è bastata a respingere la pressione degli azionisti e ormai la sostituzione del vertice di Mediobanca sembra inevitabile.
IL TOTO-NOMI PER IL DOPO-NAGEL
Nel toto-nomi per la guida di Mediobanca si sono fatte avanti diverse candidature di peso: tra i profili più citati figurano Marco Morelli (ex amministratore delegato di MPS e oggi in ruoli internazionali) e, in una prima fase, anche Mauro Micillo (responsabile Imi CIB di Intesa Sanpaolo), che però avrebbe declinato una proposta.
Per la presidenza si è parlato di profili tecnici e con esperienza di policy internazionale, come l’ex ministro Vittorio Grilli, oltre a nomi di banche e istituzioni che possono facilitare l’integrazione con la nuova controllante. Le trattative restano fluide: la lista definitiva dei candidati dovrebbe emergere nelle prossime settimane, man mano che MPS completerà il suo disegno azionario e preparerà la lista per il rinnovo del cda.