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Il ritorno del Covid-19 nelle Regioni. Come se la passano i governatori eletti

Governatori

Il trionfo alle elezioni regionali di settembre è ormai un lontano ricordo per i governatori di Puglia, Toscana, Marche, Liguria, Veneto e Campania, che affrontano la seconda ondata di Covid-19 tra mille difficoltà

Per Emiliano, Giani, Acquaroli, Toti, Zaia e De Luca il trionfo alle elezioni regionali di settembre è un lontano ricordo, spazzato via dalla violenta seconda ondata di Covid-19 che si sta abbattendo sulla nostra Penisola.

PUGLIA: EMILIANO IN GRANDE DIFFICOLTÀ

In Puglia la situazione negli ospedali si fa sempre più critica con il tetto dei 700 ricoveri per Covid-19 che è già stato superato. Crescono a livelli molto preoccupanti i contagi, al punto che il governatore Michele Emiliano ha deciso di chiudere tutte le scuole, eccezion fatta per quelle dell’infanzia. Il numero dei ricoveri è in continuo aumento e la Regione nei giorni scorsi è stata costretta a sospendere i ricoveri nelle strutture pubbliche. Sotto stress anche Pronto soccorso e 118. “Abbiamo dovuto prendere una decisione difficile, quella di sospendere la didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado” ha detto Emiliano a Sky Tg24. “Nelle scuole primarie abbiamo numeri pesantissimi, restano escluse dal provvedimento le scuole per l’infanzia, dove la frequenza non è obbligatoria”, ha aggiunto il governatore. “Abbiamo verificato che l’aumento dei contagi è coinciso con la riapertura delle scuole”. Anche l’epidemiologo, Pierluigi Lopalco, assessore alla Sanità della Regione Puglia, è d’accordo con il governatore: “Sulle scuole la decisione è necessaria. La scuola svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione del virus. La decisione è stata presa insieme ai pediatri”. Lopalco ha spiegato che il problema della pandemia “è legato non alla gravità del singolo caso, ma al fatto che molti dei gravi casi si verificano in un breve periodo. Non si tratta di isteria, ma di impedire che una singola patologia intasi il lavoro di un intero sistema sanitario”. Intervistato da Repubblica, Lopalco ha dovuto rispondere alle accuse rivolte alle Regioni (Puglia compresa) di non aver fatto abbastanza in estate per prepararsi alla seconda ondata: “Da un punto di vista epidemiologico la crescita dei casi non ha un rapporto diretto con quanto è accaduto in estate. Le dinamiche di trasmissione sono tutte ascrivibili ad attività legate ai mesi di settembre e ottobre”.

MARCHE: ACQUAROLI CONTRO IL DPCM

La seconda ondata di Covid-19 sta mettendo in difficoltà anche le Marche. In merito al nuovo Dpcm presentato da Conte, il governatore Francesco Acquaroli ha rilasciato dichiarazioni molto critiche, definendo le misure del governo “Scelte non convincenti. Alcune categorie pagheranno e non si sa per quanto tempo. Era giusto limitare la chiusura dei ristoranti alle 23”. Sulla situazione ha poi dichiarato: “Ad oggi possiamo affermare che nelle strutture ospedaliere la situazione è assolutamente sotto controllo. Per questo è importante continuare ad essere attenti nei comportamenti individuali e collettivi, non favorire assembramenti, attenersi a tutte le disposizioni per evitare che il contagio possa raggiungere risvolti preoccupanti in futuro per la tenuta del sistema sanitario”.

VENETO: CONTINUA LO SCONTRO ZAIA-CRISANTI

Nelle ultime dichiarazioni il governatore del Veneto Luca Zaia ha spiegato la situazione in Regione: “Ho anticipato che se il contagio dovesse continuare così tra un paio di giorni si passerà in Fascia 3”. Ha aggiunto che fra poche ore sarà pronto il piano per la riapertura dei 10 Covid Center. Zaia ha lamentato tuttavia la presenza di troppa gente nei pronto soccorso e ha per questo invitato le persone a rivolgersi ai medici di famiglia. Sul caso Crisanti, Zaia ha detto: “Crisanti? È una vicenda dolorosa”. Sul lockdown, ha poi chiarito: “Io non sono per il lockdown. Il lockdown si fa solo quando la situazione è talmente grave che non si riescono a trovare altre soluzioni. Nella curva – dice Zaia – in genere l’ascesa è di 60-70 giorni, se questo si verificasse, la curva inizierà a calare a dicembre. Ma sono ragionamenti empirici, perché non sappiamo come si comporterà il virus”.

LIGURIA: IL MESSAGGIO DI TOTI AL GOVERNO

In Liguria i sindacati hanno lanciato l’allarme. Secondo la Cgil c’è una situazione di “delirio nei Pronto Soccorso dell’area metropolitana genovese dove la situazione è fuori controllo”. Il governatore Giovanni Toti sul Dpcm ha accusato il governo di non aver ascoltato le proposte delle regioni. “La mia porta è sempre aperta per ascoltare categorie più colpite”, ha dichiarato il presidente di Regione Liguria. In merito alla seconda ondata di contagi, Toti ha detto: “Assumere a tempo indeterminato personale medico per l’emergenza covid. Assumere nel sistema ospedaliero medici non specializzati. Assumere infermieri anche se non hanno ancora completato il corso di studi con iscrizione all’Ordine. Invece di imporre chiusure dal sapore punitivo che di fatto penalizzano sempre i soliti lavoratori, ecco cosa potrebbe fare il Governo per aiutare concretamente il Paese a superare una delle emergenze più difficili che si sia mai trovato a gestire”.

TOSCANA: GIANI DICE TUTTO SOTTO CONTROLLO

“In Toscana 500 nuovi addetti per il tracciamento dei contatti”, annuncia Eugenio Giani, aggiungendo che “le persone saranno reperite attraverso un’intesa che la nostra direzione sanitaria stipulerà con le università”. Giani sembra tranquillo: “Il sistema regge”. Per il momento i numeri forniti dicono che sono state occupate 130 terapie intensive su 550. Sulla ristorazione, Giani ha dichiarato che “se i numeri migliorano possiamo modificare orario chiusura”. Tra le misure previste dal governatore ci sono anche: aumentare il numero degli autobus, così da garantire una capienza massima del 50% alle persone che si spostano per lavoro e studio; garantire il 25% delle presenze nelle scuole medie superiori.

CAMPANIA: DE LUCA ACCUSA CONTE

“Dopo mesi di sottovalutazioni, di ottimismi forzati e di mezze misure, ci troviamo di fronte a decisioni improvvisate, male preparate e peggio motivate, e in un contesto nel quale molti operatori economici hanno visto non attuati gli impegni del governo”, scrive il governatore Vincenzo De Luca in una lettera indirizzata al premier Conte. “Nei prossimi giorni verificheremo rigorosamente e puntigliosamente il rispetto degli impegni assunti dal governo in relazione ai comparti economici colpiti dal Dpcm”. In particolare, De Luca, alla luce delle proteste che hanno avuto luogo a Napoli subito dopo l’annuncio delle nuove restrizioni, ha provocato il governo sul tema degli aiuti economici. “Riteniamo grave il ritardo del governo nella definizione di un piano socio economico nazionale di sostegno non per un mese, ma per tutta la fase di presenza dell’epidemia. Chiedo formalmente che il governo decida di convocare un tavolo con la Regione per la messa a punto in tempi immediati di questo piano di sostegno per i prossimi mesi”.

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