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Ronzulli, Salvini, Belloni e non solo: tutti i nodi del totoministri
Ancora da sciogliere il nodo Salvini, mentre Forza Italia vorrebbe piazzare Licia Ronzulli all’Istruzione o alla Salute. Tutti i papabili nomi dei prossimi ministri
I giorni passano e il toto-ministri impazza. Tecnici o politici? Salvini sì o no? E la Ronzulli dove va? I nodi sono tanti e intricati.
Partiamo dalle certezze. Il Mef sarà guidato da un tecnico. Il nome più gettonato sembra essere l’ex ministro Domenico Siniscalco perché Fabio Panetta intende restare nel board della Bce. Vedremo se cederà al corteggiamento di Giorgia Meloni, ma in molti ritengono che, in un momento così delicato, sia più prudente avere un italiano all’interno della Bce.
Per gli Esteri, dicastero molto ambito anche dal coordinatore di Forza Italia, si fa il nome di Elisabetta Belloni, il capo del Dis che era stata indacata da Giuseppe Conte come presidente della Repubblica. In alternativa vi sarebbe anche l’ipotesi di Giulio Terzi di Sant’Agata, che aveva già ricoperto questo ruolo durante il governo Monti. Il Viminale resta l’obiettivo principale di Matteo Salvini che avrebbe l’appoggio anche di Forza Italia, ma è sempre calda l’ipotesi Matteo Piantedosi, prefetto di Roma. In alternativa, la Lega potrebbe proporre Nicola Molteni, attuale sottosegretario al Viminale. Anche per gli Interni si fa il nome di Tajani, in predicato di andare anche alla Difesa oppure allo Sviluppo economico. Il fedelissimo Giovanbattista Fazzolari, senatore che ha scritto il programma di Fratelli d’Italia, potrebbe diventare il prossimo sottosegretario di Stato. Ancora da definire, invece, l’eventuale entrata nel governo di Guido Crosetto. Alla Giustizia, i nomi sono essenzialmente due: Giulia Bongiorno e Carlo Nordio. Il leghista Gian Marco Centinaio potrebbe finire al dicastero delle Politiche Agricole, mentre per Daniela Santanché è previsto il ministero del Turismo. Forza Italia vorrebbe piazzare Licia Ronzulli all’Istruzione o alla Salute. Per quest’ultima casella si era fatto anche il nome di Letizia Moratti la quale, però, vorrebbe soffiare il posto di governatore della Lombardia ad Attilio Fontana. Alessandro Cattaneo potrebbe andare all’Istruzione.
Adolfo Urso, presidente del Copasir, potrebbe andare al dicastero della Difesa oppure potrebbe essere il nuovo sottosegretario con delega ai Servizi. In tal caso, per la Difesa, ci sarebbe anche Edmondo Cirielli. Salvini, se non dovesse ottenere il Viminale, potrebbe ripiegare sul ministero del Lavoro o dello Sviluppo Economico. Il meloniano Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, è nella rosa del toto-ministri come possibile nuovo titolare dell’Ambiente o di altri importanti dicasteri come quello dei Trasporti o delle Infrastrutture, fortemente ambito anche dal leghista Edoardo Rixi. Le Riforme potrebbero essere destinate all’ex presidente del Senato, Marcello Pera, mentre gli Affari Regionali sarebbero in quota Lega. I nomi più gettonati, in quest’ultimo caso, sono Lorenzo Fontana ed Erika Stefani. Ignazio La Russa, qualora non dovesse tornare a occupare la poltrona di ministro, potrebbe ricoprire il ruolo di capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, mentre alla Camera ci dovrebbe essere la riconferma di Francesco Lollobrigida. Giovanni Donzelli, invece, resterebbe al partito, ma con un ruolo di maggiore importanza. In casa Forza Italia, Gianfranco Micciché potrebbe diventare capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama se Anna Maria Bernini entrasse nel governo.