Il Ministro dell'Economia finisce nella bufera per le sue dichiarazioni che delineano una manovra "lacrime…
Santanchè ai titoli di coda? Ecco chi scalpita per la guida del Turismo
I bookmakers politici danno ormai la ministra Santanchè in uscita dal Governo. In pole per sostituirla il solito Gianluca Caramanna
Che Daniela Santanché fosse sulla graticola non è una novità. Ma dopo mesi sulle montagne russe sembra che siano rimasti solo gli ultimi granelli di sabbia nella clessidra della ministra del Turismo. Per gli addetti ai lavori è questione di giorni, con alcune date cerchiate in rosso. “Nelle prime due settimane di ottobre – scrive il Fatto quotidiano – Santanchè dovrà affrontare due udienze preliminari alla fine di altrettante indagini a Milano: quella in cui è accusata di falso in bilancio e quella per truffa ai danni dell’Inps”.
SANTANCHÈ VERSO LE DIMISSIONI IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO?
Cosa succede in caso di rinvio a giudizio? Già in passato, in occasione dell’iscrizione della ministra sul registro degli indagati, da Fratelli d’Italia più o meno esplicitamente (anche tramite il coordinatore Donzelli) avevano fatto capire che la stessa Santanchè avrebbe dovuto trarne le conseguenze. Sempre il Fatto quotidiano sottolinea come “soprattutto per la seconda accusa, più grave, Meloni ha fatto capire che l’esperienza della ministra sarebbe al capolinea. Ma ancora una volta vuole evitare rimpasti, tanto più che gli alleati della Lega da tempo hanno messo nel mirino proprio quel ministero”.
Così in poche settimane, dopo le dimissioni del ministro Sangiuliano travolto dall’affaire Boccia, la presidente del Consiglio sarebbe costretta a mettere mano alla sua squadra di Governo. E già, come puntualizzato anche dal Foglio, sembra che sia pronta una terna di nomi dalla quale scegliere il successore della Santanchè.
Si tratta di tre uomini: ovvero il deputato e consigliere di Santanchè, Gianluca Caramanna, il capogruppo alla Camera Tommaso Foti e il suo vice Manlio Messina. “Tutti parlamentari di Fratelli d’Italia – annota il Fatto quotidiano – per mantenere la continuità al ministero del Turismo. Una prospettiva che ha già alimentato speranze e rancori all’interno del partito”.
IN POLE CARAMANNA, CONSIGLIERE DI SANTANCHÈ
L’opzione Caramanna è quella più naturale e fisiologica come avvicendamento. Ne avevamo parlato su PolicyMakerMag già lo scorso anno come la soluzione più credibile. “In questi mesi – prosegue il quotidiano diretto da Travaglio – è stato sempre a fianco della ministra Santanchè come consigliere istituzionale a titolo gratuito e ha partecipato al tavolo tecnico sui balneari di Palazzo Chigi. (…) È molto vicino al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ed è stato consulente del Turismo nelle giunte meloniane di Francesco Acquaroli (Marche) e Nello Musumeci (Sicilia). Fino a due anni fa era proprietario di alcuni alberghi ma dal 2022, cioè dall’inizio della legislatura, ha abbandonato la carica”.
L’OPZIONE FOTI LA PIÙ COMPLICATA
Altro nome in campo è quello di Tommaso Foti, che ha sostituito Francesco Lollobrigida all’inizio dell’esperienza di governo come presidente dei deputati. Politico di lungo corso, avrebbe i galloni per esercitare il ruolo di ministro. Foti già ci sperava due anni fa, tanto che era tra i papabili ai Rapporti con il Parlamento, delega poi assegnata a Ciriani. A suo sfavore gioca il fatto che il suo trasloco al Ministero aprirebbe un problema al gruppo alla Camera, considerato che bisognerebbe votare un nuovo capogruppo.
IPOTESI STAFFETTA CON MANLIO MESSINA?
Che potrebbe, nel caso, anche essere il suo attuale vice e terzo nome in ballo per il post Santanchè. Si tratta di Manlio Messina che, almeno sulla carta, ha meno chance. Viene considerato tra i volti in ascesa di Fratelli d’Italia ed è stato anche assessore al Turismo in Sicilia. In questi giorni è impegnato in una iniziativa proprio sul Turismo e proprio in Sicilia, a Brucoli, dal titolo “Italia, le radici della bellezza”.