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Scuole paritarie, in cosa consiste la proposta di FdI e perché non sorprende
Con l’emendamento di Fratelli d’Italia, dal 2025 un voucher «spendibile esclusivamente presso una scuola paritaria» fino 1.500 euro per ogni studente di famiglia con reddito Isee fino a 40 mila euro
Dopo la bufera sulle parole di Elon Musk, sulle quali è intervenuto anche il presidente Mattarella, la polemica giornaliera torna a spostarsi sul fronte interno. E in particolare sulla proposta di Fratelli d’Italia sulle scuole paritarie.
L’EMENDAMENTO DI FRATELLI D’ITALIA SULLE SCUOLE PARITARIE
Con un emendamento alla manovra economica, FdI vuole introdurre un voucher annuale di 1.500 euro per ogni studente che frequenti una scuola paritaria, destinato alle famiglie con un reddito Isee fino a 40.000 euro. Il finanziamento complessivo previsto è di 65 milioni di euro all’anno a partire dal 2025, con un fondo istituito presso il Ministero dell’Istruzione.
LE MOTIVAZIONI DEL MINISTRO VALDITARA
Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha sottolineato l’importanza di garantire a tutti i ragazzi, indipendentemente dal reddito, la possibilità di frequentare scuole paritarie. Valditara ha confermato che il governo sta valutando soluzioni per ampliare le scelte educative delle famiglie, vedendo nel voucher una misura per assicurare maggiore accessibilità.
IL PROGRAMMA DI FDI E DEL CENTRODESTRA SULLE SCUOLE PARITARIE
Prima di dare spazio alle critiche, è opportuno rilevare cosa prevedono i programmi proprio di Fratelli d’Italia e della coalizione di centrodestra quando si presentarono alle elezioni Politiche nel 2022 e sui quali sono stati premiati dagli elettori.
La proposta di voucher è infatti in linea con il programma politico di FdI che fa riferimento alla “tutela delle scuole paritarie e libertà di scelta educativa delle famiglie, anche attraverso l’introduzione di voucher da poter spendere liberamente nelle diverse strutture scolastiche”. L’idea di un sistema di voucher rappresenta un punto centrale anche per la coalizione di centrodestra, il cui programma elettorale prevede di “riconoscere la libertà di scelta educativa delle famiglie attraverso il buono scuola”. In quest’ultimo caso non sono citate esplicitamente le scuole paritarie e invece del voucher si parla di buono scuola. Ma la sostanza è quella.
LE CRITICHE DELLA GILDA DEGLI INSEGNANTI
La Gilda degli Insegnanti ha espresso forte preoccupazione per la proposta, sottolineando che molte famiglie italiane lottano già per garantire l’accesso alla scuola pubblica. Secondo il coordinatore Vito Carlo Castellana, sarebbe preferibile introdurre misure come i voucher per le spese scolastiche di libri e trasporti per gli studenti della scuola pubblica, anziché destinare fondi a chi può permettersi la scuola paritaria.
LE POSIZIONI DELLA RETE DEGLI STUDENTI
Anche la Rete degli Studenti Medi ha criticato duramente la proposta, definendola un rischio per l’istruzione pubblica. Il coordinatore Paolo Notarnicola ha osservato che, mentre si propone un sostegno economico per le scuole paritarie, il governo sta operando tagli alla scuola pubblica, una mossa che secondo gli studenti danneggerebbe il welfare e incentiverebbe il sistema privato.
LE REAZIONI POLITICHE
Esponenti del Movimento 5 Stelle hanno definito “choc” la proposta di FdI, evidenziando come il governo, con questa misura, privilegerebbe le scuole private, a discapito della scuola pubblica. Hanno inoltre sottolineato come questa misura favorisca disuguaglianze tra le famiglie, alimentando il divario tra scuole pubbliche e private.