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Al Consiglio europeo Meloni ignorata sui migranti: le prime pagine

Israele

Ritirata la legge sulle madri detenute, pronta la legge delega per destinare fondi all’assistenza agli anziani, l’Unione Europea non accoglie le richieste di Meloni sui migranti, arrivano i decreti sulle farine di insetti. La rassegna stampa

CORRIERE DELLA SERA

“Migranti, l’Europa: avanti sul piano” apre il maggiore quotidiano nazionale.

Nel taglio alto spazio alla guerra in Ucraina (“Perché l’armata russa non riesce ad avanzare”).

Tema che torna anche nel fondo, intitolato “Incalzare Pechino”.

Nel fondo spazio ai decreti sul commercio della farina di insetti (“Farine di insetti: sì con etichette e scaffali riservati”).

Nel taglio medio troviamo invece la notizia delle proteste di piazza in Francia contro la riforma delle pensioni (“Francia, milioni in piazza. Ancora scontri e tensioni”).

LA REPUBBLICA

“Meloni a mani vuote”, apre il quotidiano Gedi, con riferimento alla chiusura dell’Europa sulle modifiche alle regole sulla gestione die flussi di migranti.

“Schlein ai leader Pse: spero di tornare da voi come capo del governo”, è il secondo titolo in evidenza.

“Giorgia Meloni a Bruxelles sembra sempre fuori posto, come certi invitati in un salotto buono che non sanno neppure dove andare a sedersi”, scrive Andea Bonannni nel fondo, intitolato “Una convitata fuori posto”.

Subito sotto spazio alla politica con il pezzo intitolato “Da dove riparte la sinistra in Europa”.

A centro pagina spicca lo scontro sul disegno di legge presentato dal Pd per tutelare i diritti delle madri che partoriscono in cella e dei figli (“Madri con i bimbi in cella, scontro destra-Pd”).

In spalla ampio spazio alla Politica Estera. Gli azeri si stanno preparando per attaccare il Nagorno-Karabakh, regione indipendente dalla Russia contesa tra Armenia e Azerbaigian. “Nagorno Karabach gli azeri pronti all’aggressione”, racconta Luca Steinmann.

“Israele sta vivendo una dele crisi più gravi che abbia mai conosciuto”, scrive David Grossman (“Con Netanyahu a rischio in Israele lo Stato di diritto”).

LA STAMPA

“Meloni: «Se crolla la Tunisia rischiamo 900 mila profughi»” apre il quotidiano torinese. “Gelo dei Paesi del Nord: no a patti con i dittatori. E la premier vede Macron”, si legge nel sottotitolo.

Nel taglio alto spicca l’intervista al ministro dell’Agricoltura (“Lollobrigida e l’Africa «Aiuti con l’agricoltura»”).

Nella stessa sezione spazio all’economia, protagonista di due articoli (“«Fitto e il Pnrr in ritardo Ci serve più flessibilità»” e “Nomine, Lega in forcing, idea Insegno a Sanremo”).

A centro pagina spicca lo stop alla legge sulle madri in cella (“Zinetta e gli altri bimbi che il governo vuole fare crescere in carcere”).

“Come dare forma all’indicibiltà della violenza che venerdì 13 novembre 2015 ha attraversato Parigi? Come rendere il coro di storie che raccontano quella notte un’unica voce? sono gli interrogativi che muovono V13 di Emmanuel Carrère”, scrive Francesca Mannocchi in spalla.

Subito sotto troviamo l’incrimanzione di Donald Trump (“L’arresto fake di Trump, se basta un algoritmo a manipolare la politica”).

IL SOLE 24 ORE

“Assistenza agli anziani, fatta la delega. Ora occorre trovare oltre 7 miliardi” apre il quotidiano di Confindustria. “Le nuove misure approvate dal Parlamento destinate a 3,8 milioni di fragili. I fondi esistenti non bastano a coprire i costi dell’enstensione dei servizi”, si legge nel sottotitolo.

“Tra paure, sospetti, indiscrezioni, salvataggi e violente oscillazioni in Borsa, le banche medie Ue restano nell’occhio del ciclone”, scrive Longo nel fondo, intitolato “Banche Usa, Yellen riapre sui sostegni. Europa, giallo bond”.

Nella stesa sezione spicca l’accusa della Sec (“«Violate le regole sul risparmio». Coinbase crolla in Borsa”).

Ancora Politica monetaria nel taglio basso. “Crisi bancaria e inflazione: Svizzera e Gran Bretagna alzano i tassi” scrivono Degli Innocenti e Terlizzi.

Tante le notizie in spalla, dal Patto di stabilità e la gestione dei migranti (“Meloni cerca l’asse con Macron. Confronto su Cina, Ucraina e migranti”) alla riforma delle pensioni francese (“Francia: tensioni e blocchi. Nuovo sciopero il 28”), passando per la fiera di Ginevra (“L’alta orologeria si apre al pubblico”).

IL FOGLIO

“Sfidare l’opinione pubblica per salvare il futuro dei giovani. Oltre gli scontri c’è di più. Cosa può imparare Meloni dal metodo Macron” apre il quotidiano diretto da Claudio Cerasa.

Tema che torna anche nel taglio medio, con il pezzo intitolato “Disprezzare la folla”.

A centro pagina spicca il tema dell’invio delle armi all’Ucraina (“Il Governo del merito”). “Il sostegno all’Ucraina non è determinato dal gfatto che gli ucraini sono forti, resistenti, coraggiosi, eroici, solidali e infaticabili: il sostegno dipende dal fatto che gli ucraini hanno ragione a difendersi (e a difenderci) da un attacco brutale e immotivato”, si legge.

“L’Europa spiega a Meloni perché è finita la pacchia”, si legge nel fondo. “Mes, balneari, Green deal e migranti. Sta svanendo la luna di miele tra Roma e l’Ue”, si legge nel sottotitolo.

Subito sotto torna il Meccanismo Europeo di Stabilità (“Mes, come fossantani”). “Reticenze, ambiguità, sfondoni. Giorgetti balbetta al Senato sul Fondo salva Stati”, si legge nel sottotitolo.

In spalla spazio al Ponte sullo Stretto (“Un Ponte di più”). “Salvini porta il plastico del Ponte di Messina da Vespa, lo stesso di Berlusconi ventidue anni fa”, si legge nel sottotitolo.

DOMANI

“Il reato universale di maternità surrogata è una fantasia di FdI” titola in apertua il quotidiano diretto da Stefano Feltri.

“Vogliono silenziare il processo sul pestaggio di Santa Maria” titola Nello Trocchia nel taglio alto. “Gli avvocati difensori hanno chiesto di non consentire a Radio Radicale di pubblicare le registrazioni delle udienze del processo sulle violenze nel carcere Francesco Uccella che Domani ha denunciato”, si legge nel sottotitolo.

Nel fondo spazio al tema delle nomine. “Il problema Eni-Descalzi e l’interessa nazionale”, titola il direttore. “La conferma sicura dell’ad Claudio Descalzi non ha animato grandi dibattiti. Anche se ci sarebbero molte ragioni per congedarlo dopo ben tre mandati. Il problema Descalzi andrebbe discusso come una questione di interesse nazionale”, scrive Feltri.

“L’incriminazione di Trump lo può rendere un’icona”, titola Matteo Muzio nei “Fatti”.

“L’Intelligenza artificiale renderà sempre più precario il lavoro”, scrive Antonio Casilli nell'”Analisi”.

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