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Si chiudono le Olimpiadi e si apre lo scontro Malagò-governo

Malagò

Il presidente del Coni attacca il ministro Abodi e pone il tema del rinnovo dei vertici del Comitato olimpico italiano

Neppure una medaglia storica come l’oro olimpico nella pallavolo femminile è bastata per sedare almeno per un giorno le immancabili polemiche che contraddistinguono il dibattito pubblico e politico nel nostro Paese.

L’Italia ha chiuso le Olimpiadi di Parigi vincendo per la prima volta con le azzurre il torneo di volley, eguagliando le stesse medaglie (40) di Tokyo 2020, ma con due ori in più. Per il presidente del Coni Malagò “la conferma dell’Italia nel ruolo da protagonista nello scenario dello sport mondiale”.

Dall’Italia sono arrivati i complimenti del presidente Mattarella (“strepitoso torneo”) e della premier Meloni (“partita impeccabile, straordinarie”). E già qui si nota una prima leggera differenza.

L’ENTUSIASMO E IL PLAUSO DEL PRESIDENTE MATTARELLA

Il capo dello Stato ha chiamato direttamente Malagò, facendo trapelare tutto il proprio entusiasmo e la propria soddisfazione. “Le ragazze sono state strepitose. Non ci sono parole per dire quanto siano state brave”, le parole del presidente Mattarella secondo quanto riferito dallo stesso presidente del Coni. “La prego di rivolgere i miei complimenti al presidente Manfredi, a Velasco e a tutte le ragazze. Non ho perso una gara del loro torneo, ero certo che avrebbero vinto. Nel medagliere siamo noni, senza il problema della squadra maschile saremmo stati sopra la Corea – ha concluso Mattarella – Complimenti a lei e a tutto l’Italia Team, vi aspetto al Quirinale”.

Sì perché la spedizione olimpica sarà ricevuta (insieme alla paralimpica) al Palazzo del Quirinale il prossimo 23 settembre per la riconsegna del tricolore.

MELONI SODDISFATTA, MA NON CHIAMA MALAGO’

Grande soddisfazione e pioggia di complimenti ovviamente anche da parte del governo e della premier Meloni che, però, sono rivolti alle atlete e agli atleti. Nessuna telefonata a Malagò, nessun riferimento ai rappresentanti del Comitato olimpico italiano. Né tanto meno, almeno fino al momento, risulta che la spedizione olimpica sarà ricevuta a settembre anche a Palazzo Chigi. Molto probabilmente alla fine sarà così.

Basta risalire alle Olimpiadi di Tokyo, agosto 2021, quando il premier era Mario Draghi, per notare alcune differenze. Furono le Olimpiadi delle storiche medaglie d’oro di Jacobs nei 100 metri, della staffetta 4×100 maschile nell’atletica, di Tamberi nel salto in alto. Draghi e Malagò si sentivano quasi tutti i giorni, con l’allora premier pronto a manifestare tutto il proprio apprezzamento per i risultati conseguiti.

Cosa che non è accaduta questa volta. Certo, la premier Meloni si è recata a Parigi, ha applaudito i successi degli italiani seduta accanto a Malagò. Ma nulla di più. Anzi, neppure l’attesa per la cerimonia conclusiva delle Olimpiadi che si è aperto lo scontro tra il capo del Coni e il governo.

LE ACCUSE DI MALAGO’ E L’INCERTEZZA SUL RINNOVO DEI VERTICI DEL CONI

Cos’è successo? Malagò nella conferenza stampa di chiusura dei Giochi, per fare il bilancio della spedizione azzurra, si è tolto più di un sassolino dalla scarpa, con riferimento al ministro Abodi, e ha toccato un nervo scoperto, quello del rinnovo dei vertici del Coni, che lo riguarda direttamente e che va risolto in tempi brevi.

Il convitato di pietra sono le Olimpiadi di Milano Cortina, la cui inaugurazione è prevista per il 6 febbraio 2026. “Ora tocca a noi”, è il messaggio di Malagò, che però non sa se ci sarà alla cerimonia in cui saranno dichiarati aperti i Giochi invernali. Perché c’è ancora da fare chiarezza sulla norma dei mandati: il terzo di Malagò si chiude a maggio 2025.

Se “la politica” non cambierà idea, consentendo anche per il Coni quello che è stato reso possibile per le federazioni e gli enti sportivi, cioè essere eletto presidente per un mandato successivo al terzo ma a condizione di superare il 67 per cento, a Milano Cortina Malagò non sarà più a capo del Comitato olimpico nazionale. “Spero che la politica usi il buon senso”, l’auspicio del numero 1 del Coni, che è rimasto deluso dal ministro dello Sport.

LA STOCCATA AL MINISTRO ABODI

Andrea Abodi di recente ha sottolineato che il mandato di Malagò sta per scadere. E’ stato “fuori luogo” che a cinque giorni dalla fine delle Olimpiadi il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, “abbia sottolineato” in un’intervista che il ciclo del presidente del Coni è al termine. “Non è solo un problema di stile – ha puntualizzato Malagò -. Io non l’avrei mai fatto”.

Le Olimpiadi di Parigi 2024 sono finite. Le polemiche, invece, non finiscono mai.

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