Sistema Trasporti lascia a terra Draghi: “Non ha fatto nulla”

Artusa, numero 1 di Sistema Trasporti: “Perché il governo non ha usato parte dei due miliardi messi a compensazione dei mancati incassi per assumere controllori di Green Pass? E ancora, perché mi serve il certificato di presunta immunità per un treno ad alta velocità ma sui regionali no? Alla fine, se parliamo di industrie, parliamo di costi a cui nessuno si può sottrarre tranne pochi eletti”

“Non si è fatto nulla per mettere in sicurezza i trasporti”. È il commento, assai ferale e lapidario, Francesco Artusa, presidente di Sistema Trasporti, confederazione che rappresenta il settore NCC auto e Bus in Italia, in relazione alla situazione del tpl nelle città dopo la riapertura delle scuole. Un commento, quello di Artusa, che ricalca il j’accuse del numero 1 di Confindustria, Carlo Bonomi, che in agosto, dal palco del Meeting di Rimini, aveva espresso il medesimo concetto.

LE CRITICHE DI SISTEMA TRASPORTI

“C’erano diverse proposte sul tavolo – spiegano da Sistema Trasporti -, qualcuna anche partita da noi: tracciamento dei passeggeri, servizi dedicati, navette per pendolari e studenti”. Invece il governo ha pensato solamente alla campagna vaccinale.

“Ognuno la può pensare come vuole, figuriamoci – ha poi aggiunto Artusa. Il certificato verde è ovviamente un obbligo mascherato, ma non entro nel merito, dico solamente che resta un controsenso numerico: perché si possono controllare 23 milioni di lavoratori e non 6 milioni di passeggeri?”. “Si poteva – è l’interrogativo che si pongono retoricamente da Sistema Trasporti – usare parte dei due miliardi messi a compensazione dei mancati incassi del trasporto pubblico di linea per assumere ’controllori di Green Pass’? E ancora, perché mi serve il pass per un treno ad alta velocità ma sui regionali no? Alla fine, se parliamo di industrie, parliamo di costi a cui nessuno si può sottrarre tranne pochi eletti”.