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Società quotate. Cosa dice il nuovo codice di autodisciplina

Codice Autodisciplina

I cda devono perseguire il successo sostenibile. Pubblicato oggi il nuovo Codice di autodisciplina delle società quotate

Il Comitato per la Corporate Governance ha pubblicato oggi la nuova edizione del Codice di Corporate Governance, l’Autodisciplina delle società quotate.

IL COMITATO PER LA CORPORATE GOVERNANCE

Il Comitato per la Corporate Governance è stato costituito nel giugno del 2011 dalle Associazioni di impresa (ABI, ANIA, Assonime, Confindustria), Borsa Italiana S.p.A. e l’Associazione degli investitori professionali (Assogestioni).

GLI OBIETTIVI DEL NUOVO CODICE

Il nuovo Codice ha come obiettivo quello di guidare le società nell’adozione di strategie sempre più orientate alla sostenibilità dell’attività d’impresa; stimolare le società a rafforzare il dialogo con il mercato, attraverso l’adozione di “politiche di engagement” complementari a quelle degli investitori istituzionali e favorire l’accesso alla quotazione delle società medio-piccole e di quelle a forte concentrazione proprietaria attraverso raccomandazioni semplificate e proporzionate alle loro caratteristiche.

APPLICAZIONE DAL PRIMO ESERCIZIO SUCCESSIVO AL 31 DICEMBRE 2020

Le società che adottano il Codice lo applicheranno a partire dal primo esercizio che inizia successivamente al 31 dicembre 2020, informandone il mercato nella relazione sul governo societario da pubblicarsi nel corso del 2022.

IL PRINCIPIO DI “SUCCESSO SOSTENIBILE”

Come spiega il Sole 24 Ore, il principale cambiamento nel Codice di quest’anno è l’introduzione del concetto di “successo sostenibile”, elevato, a livello autoregolamentare, a primario obiettivo dell’organo amministrativo nella guida della società (art. 1). E il “successo sostenibile” si sostanzia «nella creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti, tenendo conto degli interessi degli altri stakeholder rilevanti per la società». “Nel nuovo Codice di Autodisciplina il “successo sostenibile” gioca poi un ruolo anche nella Politica di remunerazione della società e nel Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (artt. 5 e 6)”.

LA RISPOSTA ITALIANA AL DIBATTITO INTERNAZIONALE

Come sottolinea il Sole 24 Ore, questo aggiornamento del codice di Autodisciplina rappresenta una chiara risposta del nostro Paese al crescente dibattito su questi temi, a livello nazionale e soprattutto internazionale, come la lettera inviata a metà gennaio da Larry Fink, il numero uno del più grande gestore di fondi al mondo BlackRock indirizzata ai ceo delle aziende in cui dichiara “guerra” alle aziende inquinanti (o poco sostenibili).

Il Codice di Corporate Governance, benché in forma di autoregolamentazione, rappresenta inoltre un necessario allineamento ad altri ordinamenti (da ultimo Francia e Belgio).

LE ALTRE NOVITÀ

Tra le altre novità del Codice di autodisciplina, il Sole 24 Ore rileva che “il dialogo con la generalità degli azionisti, che l’organo amministrativo deve promuovere, nelle forme più opportune, adottando una politica per la gestione di questo dialogo che tenga anche conto delle engagement policy degli investitori istituzionali e dei gestori di attivi”. Viene potenziato infine il ruolo del presidente come garante di un corretto funzionamento dell’organo amministrativo e si stabilisce che, a certe condizioni, può essere valutato “indipendente”.

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