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Il Pd stacca i 5 Stelle e tra Conte e Schlein l’intesa non scatta (ancora)

Ultimi Sondaggi

Gli ultimi sondaggi, il voto friulano, le ultime mosse dei leader dei due maggiori partiti del centrosinistra, le sfide di Meloni. Un punto politico

Il Pd si sta assestando sopra al 20%, per gli italiani la vera emergenza è data dall’inflazione e i rapporti politici a sinistra non hanno ancora una strada chiara.

Il quadro di fine marzo dei partiti, del Governo Meloni legato alle percezioni degli italiani è diverso rispetto ai primi mesi dell’esecutivo di destra.

GLI ULTIMI SONDAGGI PREMIANO IL NUOVO PD DI SCHLEIN

In termini di numeri possiamo guardare a tre panoramiche di quest’ultimo scorcio del mese. Secondo la supermedia di Youtrend/Quorum,  Fratelli d’Italia perde lo 0,1% rispetto alla rilevazione di due settimane fa, quando era al 29,2%. Restando in area esecutivo, se Forza Italia rimane stabile al 6,9% la Lega perde lo 0,6% e scivola all’8,6%.

Il Pd di Elly Schlein, dall’altro lato, gongola con un +0,8% che porta il partito del Nazareno al 20%, quasi cinque punti in più del Movimento Cinque Stelle che si piazza al 15,6% (-0,3%).

Per Noto/Repubblica sondaggi, il Pd è addirittura al 21,5% a -8 da FdI. E Forza Italia è sotto al Terzo Polo di mezzo punto (7%), con la Lega all’8,5%.

“Quest’anno l’attualità ha modificato l’ordine delle priorità degli italiani”, rilevava stamani su La Stampa Alessandra Ghisleri per Euromedia Research. Sollecitati a fornire più di una risposta per indicare liberamente quale sia oggi la vera emergenza dell’Italia, 1 cittadino su 2 (48,6%) ha puntato il dito su inflazione e aumento dei prezzi e 1 su 4 (24,8%) sulle tasse che strozzano le aziende e le famiglie italiane”.

Per il sondaggio di Ghisleri, “un cittadino su due (48,8%) a oggi vede delle forti tensioni e malumori all’interno dell’esecutivo anche dentro la compagine di governo come tra le file di Forza Italia (36,2%)” anche se in generale “sul piano politico il quadro sembra immobile, segnalando solo variazioni di piccole frazioni di decimale, per le leadership le variazioni in negativo sono molto più significative. Le due donne che rappresentano oggi l’epicentro della politica italiana si trovano nella nuova posizione di dover rendere conto ai loro elettori delle loro affermazioni e dei loro atti politici trascorso il periodo idilliaco delle loro parole in luna di miele”.

MA I RAPPORTI CON CONTE E IL M5S NON DECOLLANO

E allora, andando a spulciare la situazione tra le opposizioni, Elly Schlein è ancora alla ricerca di una linea chiara per il suo Pd (anche se difficilmente cambierà posizione per esempio sulla guerra russa all’Ucraina) per esempio sulla questione energetica e ambientale.

Come notava l’Agi stamani, “l’elezione dei capigruppo dem, sebbene sia arrivata per acclamazione, non risulta indolore per il Partito Democratico, nel quale si annunciano i primi addii dell’era Schlein. Con un piede fuori dal partito è Andrea Marcucci, già capogruppo al Senato, legato a Matteo Renzi da un rapporto di amicizia che sfida il tempo e le leadership”. Non proprio una situazione comoda.

In termini di relazioni politiche con il Movimento 5 Stelle, poi, anche qui mancano i tasselli. Secondo Giuseppe Conte, in colloquio con Repubblica mentre si recava a Trieste per le regionali, il suo partito “non ha alcuna difficoltà a continuare a correre da solo. Si va in alleanza solo se si condividono obiettivi politici che per noi devono essere molto ambiziosi e se ci sono le condizioni per tenere alta l’asticella”.

Eppure, appunto, domenica e lunedì si vota in Friuli Venezia Giulia. Pd e Cinque Stelle (e Verdi-Sinistra) andranno uniti per Massimo Moretuzzo in uno dei pochi casi di vero campo largo sul territorio. Anche se alle amministrative di Udine sono divisi, il Pd corre con il Terzo Polo. Insomma, di cose da chiarire a sinistra ce sono e come.

OLTRE GLI ULTIMI SONDAGGI: TUTTE LE SFIDE DEL GOVERNO MELONI

Riguardo al Governo Meloni, invece, dalle rilevazioni di Antonio Noto è emerso un livello di fiducia al 46%, a fronte di una sfiducia del 51% nella presidente del Consiglio.

Stamani, parlando al Piccolo di Trieste per il voto in Friuli Venezia Giulia, Meloni ha detto tra l’altro di non avere “nessuna intenzione di cedere all’ideologia della resa che ci aveva reso succubi in Europa sui migranti, un tema cruciale per il futuro della nazione”. Eppure per gli italiani l’emergenza vera è economica.

“L’Italia ha continuato a crescere, a marzo l’Istat stima un aumento sia dell’indice di fiducia dei consumatori, sia dell’indice fiducia delle imprese, l’aumento del numero di occupati prosegue. Nonostante lo scenario difficilissimo, il più complesso dal dopoguerra”, ha spiegato Meloni. Il suo esecutivo ha perso la partita europea sui biocarburanti, Bruxelles ha ceduto a Berlino e agli e-fuels e ha nel frattempo redarguito Roma sulla questione delle registrazioni dei figli delle coppie gay. Insomma, le partite aperte sul tavolo politico sono tante. Prima tra tutte quella sul Pnrr, anche lì una sfida pericolosa ma dove c’è tanto in gioco.

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