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Space Factory 4.0 in rampa di lancio. La filiera dei satelliti esulta

Satelliti

La Space Factory 4.0 è pronta a partire. ASI, Thales Alenia Space, Argothech, Sitael, CIRA e CESI hanno firmato i 3 contratti che compongono il progetto. La filiera dei satelliti esulta. Tutti i dettagli

Nello Spazio orbiteranno sempre più satelliti italiani nei prossimi anni. Infatti, la Space Factory 4.0 è ormai in rampa di lancio: l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha firmato i tre contratti previsti dal progetto con Thales Alenia Space, Argothech, Sitael, CIRA e CESI. Sono in arrivo 93 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il rilancio della filiera nazionale dei satelliti. Tutti i dettagli.

SPACE FACTORY 4.0, LA FABBRICA DI SATELLITI

Creare una rete nazionale di fabbriche che producono componenti e piccoli satelliti. Infrastrutture che saranno connesse con l’intera filiera italiana di produzione. È l’obiettivo principale del programma finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che porterà benefici all’industria nazionale dei satelliti e accelererà lo sviluppo della New Space Economy, secondo ASI.

Infatti, gli stabilimenti saranno utilizzati e gestiti in condivisione attraverso un Partenariato Pubblico Privato (PPP) di 15 anni, durante i quali l’Agenzia Spaziale Italiana sarà proprietaria della metà dei nuovi asset. Infrastrutture che “saranno disponibili per tutta la comunità industriale, anche di piccole e medie imprese o start up che non hanno capacità finanziarie per affrontare un investimento di questo tipo, ma che potranno comunque beneficiare dei servizi offerti”, si legge nella notizia pubblicata sul sito dell’ASI.

SATELLITI, PRODUZIONE PIÙ RAPIDA

Il primo dei tre contratti che compongono Space Factory 4.0 mira ad accelerare la progettazione e costruzione di piccoli satelliti. Infatti, è incentrato sulla velocizzazione dei processi attraverso la digitalizzazione di fabbriche nuove ed esistenti. Il contratto vale 65 milioni di euro e vede come protagonisti ASI e il raggruppamento di imprese capeggiato da Thales Alenia Space Italia, costituito da Argotec, Sitael e CIRA. I fondi del PNRR saranno investiti in tecnologie innovative, robotica, realtà aumentata e virtuale, processi di test automatizzati e Intelligenza artificiale per gestire ed elaborare i dati. Il progetto scalda i motori per la partenza, dopo che nelle scorse settimane ha superato con successo la Preliminary Design Review.

NIMBUS E PLATINUS PER LE NUOVE COSTELLAZIONI

Il secondo contratto della Space Factory 4.0 mette in campo 15 milioni di euro per realizzare componenti e sotto-sistemi di satelliti. I protagonisti sono ASI, Thales Alenia Space Italia e Sitael
I fondi saranno dedicati allo sviluppo di tecnologie digitali ed automatizzate nei processi produttivi, alla costruzione di nuovi impianti per testare apparecchiature elettroniche e sistemi propulsivi. In quest’ottica, le piattaforme Platino e Nimbus rivestiranno un ruolo centrale nella realizzazione delle future costellazioni di piccoli satelliti.

IL SOLE ALIMENTA I SATELLITI

L’ultimo contratto firmato vedrà in prima fila ASI e CESI. Il PNRR mette a disposizione 13 milioni di euro per aumentare la produzione di celle solari per satelliti. Un obiettivo che verrà realizzato attraverso processi di produzione digitalizzati, tecnologie di monitoraggio e utilizzo di macchinari di ultima generazione che permettano di tenere sotto controllo l’alta efficienza delle celle prodotte da CESI per i satelliti in orbita bassa (LEO) e geostazionaria (GEO).

PICCOLI SATELLITI PER DIVENTARE GRANDI NEL MONDO

La costruzione di nuove fabbriche a disposizione di tutti mira a far diventare l’industria italiana un punto di riferimento a livello mondiale nel settore della produzione di satelliti. Un primato che, secondo i piani, riguarderà sia le capacità produttive e tecnologie sia il know-how. Se il programma avrà successo, il nostro Paese avrà “la capacità di attrarre investimenti per la realizzazione di costellazioni di futura generazione e per soddisfare le esigenze di ASI o di altri utenti istituzionali nella realizzazione in tempi ridotti di piccoli satelliti e costellazioni”, scrive l’Agenzia Spaziale Italiana.

La partita è di quelle importanti. Infatti, la Space Economy ha raggiunto un valore complessivo di 370 miliardi di dollari nel 2021 e crescerà ancora del 74% da qui al 2030, secondo le stime del paper “Space Economy Report” di Euroconsult. Un trend positivo che non sembra volersi arrestare. Infatti, nel 2040 la Space Economy raggiungerà la cifra record di 1 trilione di dollari, secondo Morgan Stanley e UBS. La scelta di puntare sui satelliti appare lungimirante poiché hanno un potenziale di crescita importante. Ad oggi, infatti, la navigazione satellitare e i sistemi di comunicazione rappresentano il 50% e il 41% del valore complessivo del mercato.

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