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Spallanzani, si testa vaccino diverso per seconda dose

Spallanzani Seconda Dose

600 volontari per testare altri vaccini dopo aver ricevuto la prima dose di AstraZeneca. Avviene allo Spallanzani di Roma dove si sta anche studiando l’efficacia di Sputnik V

Dopo la decisione dell’Aifa di riservare la somministrazione del vaccino AstraZeneca solo agli over 60, una delle prime questioni da risolvere riguarda quale siero utilizzare per il richiamo di chi ha già ricevuto la prima dose.

E all’ospedale Spallanzani di Roma si vuole proprio sperimentare la possibilità di combinare diversi vaccini anti Covid per il richiamo. Hanno dato l’annuncio il direttore sanitario Francesco Vaia e l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato.

QUALI VACCINI PER LA SECONDA DOSE

Parteciperanno alla sperimentazione 600 volontari che, dopo aver ricevuto la prima dose con AstraZeneca, riceveranno ora la seconda con Pfizer, Moderna o i due diversi adenovirus di Sputnik V.

Dallo Spallanzani fanno sapere che a 150 dei volontari sarà somministrata come seconda dose Pfizer, a 150 Moderna, a 150 il primo Sputnik Ad5 e a 150 Sputnik Ad26.

QUANDO INIZIERANNO I TEST

I test potrebbero già iniziare dalla prossima settimana, ma si attende l’autorizzazione da parte dell’Aifa. “Siamo pronti a partire già dalla prossima settimana – ha detto D’Amato -. Abbiamo già parlato con il presidente dell’Aifa Giorgio Palù, che si è detto favorevole, e ho provveduto a informare anche il Ministro. Questa è una collaborazione importante che rafforza la ricerca in un momento in cui abbiamo una certa turbolenza per quanto riguarda i quantitativi di AstraZeneca e anche per le raccomandazioni sul vaccino, che hanno generato un po’ di ansia”.

spallanzani seconda dose

L’ACCORDO LAZIO-RUSSIA

La sperimentazione fa parte di un accordo di collaborazione scientifica tra l’istituto Spallanzani, la Regione Lazio, l’Istituto Gamaleya di Mosca e un fondo sovrano russo d’investimento. Come riportato da AgenziaNova: “Questo accordo darà il via alle sperimentazioni che avranno due direttrici – ha spiegato Vaia -. La prima ha l’obiettivo di verificare se il vaccino Sputnik è in grado di produrre anticorpi neutralizzanti contro le varianti che preoccupano l’Italia e l’Europa. Quindi ci sarà uno scambio di materiale biologico con i colleghi russi che verranno qui e lavoreranno insieme con i nostri colleghi dello Spallanzani in laboratorio”.

“La seconda direttrice – prosegue Vaia – nasce, invece, da una esigenza, ovvero la preoccupazione per il vaccino Astrazeneca, che ribadiamo è un vaccino sicuro ed efficace come gli altri. Quindi i cittadini non devono avere paura a fare l’Astrazeneca. Ma noi facciamo uno studio per la popolazione ‘perplessa’ sul vaccino Astrazeneca. Dunque, faremo una sperimentazione, così come hanno fatto altri Paesi in Europa, per verificare la possibilità di combinare vari vaccini”.

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