Telemarketing, da mercoledì 19 novembre entra in vigore la “fase due” dello scudo anti-spoofing: saranno bloccate alla frontiera di rete le chiamate internazionali che si presentano come numeri mobili italiani falsificati
L’Italia alza di nuovo la soglia di protezione contro il telemarketing molesto e le truffe telefoniche. Dopo il filtro attivato il 19 agosto contro le chiamate che camuffavano numerazioni fisse italiane, da mercoledì 19 novembre scatterà il blocco per le chiamate provenienti dall’estero che si fingono numerazioni mobili italiane. La misura mira a intercettare una massa di traffico commerciale stimata in 15 miliardi di telefonate l’anno e a ridurre un giro d’affari che, secondo le associazioni di consumatori, vale circa 3 miliardi di euro.
IL PROVVEDIMENTO IN BREVE
A partire dal 19 novembre le chiamate internazionali che si presentano con un numero mobile italiano saranno sottoposte a una verifica tecnica immediata. Il controllo accerterà l’esistenza del numero, a quale operatore è assegnato — grazie al database nazionale della portabilità — e la posizione effettiva della numerazione, verificando se la chiamata proviene da un reale utente in roaming o se il numero è stato falsificato. Le telefonate che non supereranno il controllo verranno bloccate automaticamente alla frontiera di rete.
L’AGCOM E L’AMPIO PERIMETRO DELLA DELIBERA
Con la delibera del 6 novembre l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha esteso il perimetro di intervento: nel blocco entrano anche le numerazioni di servizi mobili e personali specializzati (satellitari, servizi machine-to-machine, ecc.). La delibera dispone inoltre il blocco delle chiamate dirette in Italia per gli operatori che non si adeguano alle misure tecniche richieste per verificare la legittimità del numero chiamante. Per questi gestori il servizio di roaming per le chiamate verso l’Italia resterà sospeso fino all’implementazione delle misure previste.
COME FUNZIONA IL FILTRO ANTI-SPOOFING
Il cuore dell’intervento è la lotta allo spoofing: la falsificazione dell’identità del chiamante che fa comparire sul display un numero che non corrisponde alla reale sorgente della chiamata. Il filtro opera a livello di rete — dunque senza app o costi per gli utenti — e mira a fermare i traffici convolti che partono da piattaforme estere e passano per numerazioni fantasma generate digitalmente. Grazie alla cooperazione tra operatori, il sistema può confrontare rapidamente informazioni di portabilità e di localizzazione per decidere se lasciar transitare o bloccare la chiamata.
IMPATTO ECONOMICO E SOCIALE
Il settore del telemarketing in Italia è vasto: secondo Codacons vale circa 3 miliardi di euro all’anno, conta oltre 2.000 call center e quasi 80.000 addetti. Ma accanto agli operatori regolari esiste un sommerso che opera dall’estero spesso in violazione delle norme e della privacy. Il fenomeno genera anche danni economici diretti ai consumatori: nel comparto luce e gas le pratiche aggressive porterebbero a rincari medi tra il 10% e il 20% sulle bollette per chi cade in offerte truffaldine, con un aggravio stimato in circa 2 miliardi annui
LE POSSIBILI SCAPPATOIE
Gli esperti e le associazioni di consumatori avvertono: il nuovo filtro non esaurirà il problema. Non sono infatti intercettate — con questi strumenti — le chiamate generate da call center che operano regolarmente dall’Italia usando numeri reali, le chiamate dall’estero con numerazioni straniere autentiche, né le comunicazioni che viaggiano via app di messaggistica o piattaforme VoIP (es. WhatsApp). Inoltre, se i responsabili sono individuabili e localizzati fuori dal territorio nazionale, le sanzioni e l’azione giudiziaria restano più complesse.
LA PROPOSTA DEL PREFISSO UNICO
Sul piano legislativo, la proposta avanzata da Fratelli d’Italia — un emendamento che introdurrebbe un prefisso numerico unico obbligatorio per le chiamate a finalità promozionale — punta a migliorare la trasparenza. L’emendamento prevede sanzioni severe e la sospensione dell’attività di telemarketing in caso di inottemperanza. Tuttavia, per essere efficace, questa misura presuppone innanzitutto il successo della lotta allo spoofing: senza arginare i numeri falsificati e i call center esteri, un prefisso unico rischia di rimanere uno strumento solo parzialmente utile.

