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Tlc: dal mercato unico al 6G, il Governo italiano pungola l’Ue

Butti Tlc

L’importanza di un mercato unico delle telecomunicazioni

Il sottosegretario con delega all’Innovazione, Alessio Butti, intervenendo alla riunione dei ministri UE responsabili per le telecomunicazioni a Bruxelles, ha evidenziato come l’assenza di un mercato unico delle comunicazioni elettroniche sia una delle problematiche principali per lo sviluppo delle reti e delle infrastrutture digitali europee. “Un mercato unico permetterebbe la fornitura di servizi paneuropei e la crescita delle imprese su scala continentale, facilitando il raggiungimento degli obiettivi del decennio digitale”, ha dichiarato. Tuttavia, iniziative come il Connecting Europe Facility e il Digital Europe Programme, pur mirate al rafforzamento delle infrastrutture digitali, risultano inadeguate – è il ragionamento di Butti – a risolvere le criticità strutturali legate alla frammentazione dei mercati e alla mancanza di coordinamento tra gli Stati membri.

NECESSITA’ DI INVESTIRE SUL 6G E SULLA LEADERSHIP TECNOLOGICA EUROPEA

Un altro tema cruciale affrontato da Butti riguarda il ruolo del 6G. Il sottosegretario ha sottolineato la necessità che l’Unione Europea promuova la leadership tecnologica delle imprese europee attraverso investimenti strategici, la standardizzazione globale e il supporto alle PMI. “Definire standard globali è essenziale per garantire sovranità tecnologica, sicurezza digitale e un vantaggio competitivo internazionale”, ha spiegato. Inoltre, è emersa l’urgenza di adeguare gli obiettivi del decennio digitale agli sviluppi tecnologici, includendo ambiti come il cloud computing, l’intelligenza artificiale e la sostenibilità energetica delle infrastrutture digitali.

IL CASO TIKTOK E LA SICUREZZA DEI DATI

Nel corso della riunione, si è discusso anche del caso TikTok, accusato di aver manipolato i contenuti per favorire il candidato filorusso Călin Georgescu alle elezioni presidenziali in Romania. Butti ha definito il tema “strategico”, sottolineando l’attenzione del governo italiano e il ruolo delle autorità competenti nella tutela della privacy e della sicurezza dei dati.

IL WALLET EUROPEO: L’ITALIA COME MODELLO

Infine, Butti ha espresso soddisfazione per il successo del lancio del wallet europeo, un progetto che vede l’Italia in prima linea. “L’Italia è stata indicata come esempio a livello europeo per il lavoro svolto negli ultimi due anni”, ha dichiarato. Con numeri già significativi e una tecnologia solida, l’Italia ha quasi completato la prima fase del progetto, in anticipo rispetto alla scadenza europea del 2026. Ora, la sfida consiste nel coinvolgere le aziende per ampliare ulteriormente l’utilizzo del wallet digitale e consolidare la leadership italiana nel settore.

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